Appena due ore di sonno e ci si sveglia, per abbandonare il Bellagio, correre a prendere un taxi, farsi fare il caziatone dalla polizia ed arrivare in tempo per partire in ritardo, al ritrovo con la GrayLine, che ci porterà a a fare rafting sul fiume Colorado. Arriviamo assonnati con il pulman, guidato da un nero con il blues nel sangue. Oltre che autista è anche una guida e non smette di parlare, cantilenando e dicendo ad ogni frase un odioso "oh yeah, oh yeah". Stucchevole davvero, passava anche la voglia di fare fatica ad ascoltare, cercare di tradurre, formulare e capire. Arriviamo all'imponente diga Hoover, che è un esempio bellissimo di ingegneria e scattiamo alcune foto, poi scendiamo per fare il famoso rafting: una gita in gommone di circa 5 ore sul fiume, che non ha nessuna rapida (anche perchè sarà largo 100 metri...). Esclusa questa delusione, l gita risulta tanto piacevole quanto calda e stremante. Fortunatamente ogni tanto ci fermiamo in qualche caletta o spiaggetta, e possiamo fare pure il bagno nell'acqua gelida del fiume.
Tornati in città arriviamo al Caesars Palace, che sarà sicuramente meno raffinato del Bellagio, ma molto più arrogante, imperialista, massiccio. 30 minuti per arrivare in camera, nella Forum Tower.
Altri giri all'interno del casinò, roulette, negozi e cena record da Neros, con le cameriere tutte in tiro che ti spostano la sedia e ti sistemano il tovagliolo sulle gambe. Il cameriere che si inchina mentre ordini e ti chiama solo ed esclusivamente "sir".
Ancora casinò, e ricordatevi: anche se siete italiani, non c'è verso, il banco vince sempre.
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