Autore: Robert Heinlein
Editore: Sonzogno
Pagine: 512
Voto: 2/5
Pagina di Anobii
Trama del libro
Siamo sul pianeta Terra. Ma quale Terra? Siamo nel nostro universo. Ma quale universo?
Jacob J. Borroughs, scienziato appassionato di science fiction classica è arrivato alla conclusione che esiste un numero imprecisato di universi e che dentro questi universi esiste un imprecisato numero di pianeti. Per questo motivo ha inventato la macchina del tempo, piccolo portentoso meccanismo che trasporterà lui, l'affascinante moglie, la bellissima figlia e l'aitante genero attraverso infiniti mondi. Ma anche i Black Hats, gli alieni, lo sanno e lo inseguono. È una fuga piena di azzardi e di avventure. Diventa un gioco scoprire pianeti simili a quelli del nostro universo, studiare fenomeni naturali che si verificano qui ora e là in un imprecisato futuro o in un imprecisato passato, oppure partire da un pianeta alle ore 10.30, trascorrere sei mesi su un altro pianeta e ritornare al luogo di partenza alle ore 10.38. Impossibile? No. È appassionante riscoprire l'universo del mondo di Oz, quello di Lilliput, quello di Pellucidar, veri, reali, e poi conoscere di persona Lazarus Long, l'immortale protagonista di un fantascientifico romanzo. Ma i Black Hats sono in agguato in ogni momento. Come finirà lo sconvolgente itinerario di fuga?
Commento personale e recensione
Finalmente la delusione su Heinlein è giunta. Avrei preferito però continuare la serie piacevole e positiva di letture di questo autore. Da amante degli Iron Maiden non potevo leggere questo libro, anche se ovviamente con la loro canzone non ha niente a che fare. Qui, il 666 è il 6 alla sesta e ancora alla sesta: rappresenta il numero di universi paralleli raggiungibili.
La storia a mio avviso è un po' troppo "pulp", con personaggi forse ironici che recitano una parodia stereotipata e non troppo interessante o coinvolgente. Quindi non il genere che amo maggiormente. Il tema (anzi, lo strumento) del viaggio nel tempo (o attraverso altri universi) è ben studiato, ma invece che soffermarsi più su alcuni dialoghi inutili poteva dare maggior risalto alla parte scientifica dell'opera. Certe volte sembra di leggere un Futurama lungo, mentre mi aspettavo qualcosa di maggiormente specifico. Il tipo di scrittura poi in prima persona che passa da un personaggio all'altro non è esaltante, ma intelligentemente rende bene i punti di vista più disparati, a seconda delle situazioni.
Gli altri libri sono nettamente migliori
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