Autore: Agota Kristof
Editore: Einaudi
Pagine: 99
Voto: 3/5
Pagina di Anobii
Trama del libro:
Tobias Horvath è un emigrato, ogni suo giorno scorre nella quotidiana
lentezza dell'abitudine e della ripetizione di gesti vuoti. Ha trascorso
l'infanzia nella miseria, all'ombra della madre che era la ladra, la
mendicante, la prostituta del paese. Quando, tra i molti che vedeva
entrare e uscire di casa, ha scoperto chi era suo padre, Tobias ha preso
un lungo coltello e glielo ha affondato nella schiena.
Commento personale e recensione:
Buio, triste, tagliente, schietto. Un libro drammatico decisamente molto evocativo che in una manciata di pagine raggiungere e supera il cuore del lettore. La pazzia e la lucidità di un ameno dopo guerra vissuto con sofferenza e ripetitività, dove il vinto si piega di fronte all'insolenza della vita. Dove l'amore è un miraggio crudele per chi lo attende apatico ed alienato. Dove ogni gesto è inutile quanto immenso nella misera vita di chi sa accontentarsi del vento che gli soffia addosso o della pioggia che gli bagna i capelli.
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