Regia: John Carpenter
Anno: 1986
Titolo originale: Big Trouble In Little China
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (7.3)
Pagina di I Check Movies
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Altra chicca ed altro capolavoro degli anni ottanta, ancora firmato John Carpenter. O almeno resta un grandissimo cult movie che mescola ingredienti western riportati ai giorni d'oggi con quella bella trovata di inserire elementi orientali, magia, mostri e lo spaccone di turno interpretato dal mitico Kurt Russell. E' sempre difficile concentrarsi quando si hanno tra le mani film che hanno segnato la tua epoca, rischi di parlare con il cuore invece che con la testa, ma in fondo non mi interessa. Di sicuro Grosso Guaio A Chinatown non ha colpito solo me, ma anche quell'altro genio mondiale che ha creato Mortal Kombat: per questo i clut sono cult. La trama si sviluppa in maniera molto veloce, casuale e colma di battute simil commedia, dialoghi da duri (essenzialmente quelli di Jack Burton, l'americano eroe che si ritrova invischiato in avvenimenti più grandi di lui, ma ne esce bene), combattimenti spettacolari di kung fu, qualche (oggi velleitario) effetto speciale ed una buona dose di fantastico. Tutti ingredienti per raccogliere consensi da un pubblico vasto, che va dall'adolescente, alle famiglie ed a chi sa apprezzare i lavori di Carpenter. L'omaggio a diversi generi riesce ad intrattenerci, divertirci e farci appassionare alla storia. Ottima poi l'ambientazione, non certo scontata, nella Chinatown di San Francisco. Se Kurt Russell è nato pronto, lo siamo anche noi, nel vederlo scimmiottarsi (non è di certo Jena Plissken, anche se vorrebbe) ed atteggiarsi da duro, con una certa vena ironica. Non è l'eroe senza macchia che affronta i nemici e li stermina uno ad uno, si muove assieme ai suoi compagni, commette errori, è cinico e miscredente. Pronto sì però, a buttarsi nel vivo dell'azione, con i suoi stivali, la sua canottiera ed il suo coltello. Attira simpatie non tanto per il suo essere macho, ma per il suo essere reale, davvero ben studiato. Anche guardandolo oggi, non si perde il senso magico ed irriverente del film. Da collezione.
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