martedì 18 febbraio 2025

Sapone solido per viaggi

 

Adottare Saponi Solidi: Una Scelta Pratica per il Viaggiatore Solitario

Negli ultimi tempi, ho deciso di integrare sempre più saponi solidi (che poi sarebbero le saponette) nella mia routine quotidiana. Questa scelta si è rivelata particolarmente vantaggiosa, soprattutto considerando la mia passione per i viaggi e il fatto che spesso mi trovo a viaggiare da solo. I saponi solidi offrono numerosi benefici che si adattano perfettamente al mio stile di vita. E se da un lato le saponette sono ancora abbastanza diffuse, ho trovato benefici anche dagli shampoo solidi. 

Perché Scegliere Saponi Solidi?

  • Praticità in Viaggio: I saponi solidi sono compatti e leggeri, occupando meno spazio nel bagaglio. Inoltre, non essendo liquidi, non sono soggetti alle restrizioni aeroportuali sui liquidi nel bagaglio a mano, rendendo i controlli di sicurezza più agevoli.
  • Durata Maggiore: Un singolo panetto di sapone solido tende a durare più a lungo rispetto alle controparti liquide, riducendo la necessità di frequenti riacquisti durante i viaggi.
  • Sostenibilità Ambientale: Molti saponi solidi sono confezionati con materiali ecologici o senza imballaggi, contribuendo a ridurre l'uso della plastica e l'impatto ambientale.
  • Versatilità: Esistono saponi solidi multifunzionali che possono essere utilizzati sia per il corpo che per i capelli, semplificando ulteriormente il kit da viaggio.

Prodotti Consigliati

Per chi desidera provare i saponi solidi, ecco alcune opzioni consigliate:

1. Handso: Porta Sapone e Spugna in Silicone

Ho recentemente acquistato il prodotto Handso e ne sono rimasto estremamente soddisfatto. Si tratta di un innovativo porta sapone realizzato in silicone alimentare, dotato di morbide setole che massaggiano e puliscono delicatamente la pelle. La sua progettazione permette di inserire al suo interno (quasi) qualsiasi saponetta, trasformandola in una pratica spugna che genera una ricca schiuma con una minima quantità d'acqua. Questo lo rende ideale per i viaggi, poiché elimina la necessità di portare con sé sia il sapone che la spugna separatamente. Inoltre, il design ergonomico e la possibilità di appenderlo facilmente in doccia lo rendono estremamente pratico. È disponibile in vari colori e può essere acquistato direttamente sul sito ufficiale di Handso.
handso.it

2. Zomchi Sacchetto per Saponette

Una valida alternativa per chi utilizza saponi solidi in viaggio. Il sacchetto in fibra naturale di Zomchi permette di conservare la saponetta evitando sprechi e mantenendola asciutta. Inoltre, il tessuto a trama larga aiuta a creare una ricca schiuma e può essere usato direttamente sulla pelle per un leggero effetto esfoliante. Perfetto per trasportare il sapone senza bisogno di contenitori rigidi. Rispetto alla custodia rigida in silicone ci mette più tempo ad asciugarsi. 
Acquistalo su Amazon

3. Sapone Solido Multiuso 4 in 1

Perfetto per i viaggiatori, questo sapone può essere utilizzato per corpo, capelli, barba e persino come dentifricio. La sua formula naturale lo rende adatto a tutti i tipi di pelle e capelli. È disponibile presso vari rivenditori online.

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4. Shampoo Solido Bio

Questo shampoo solido è formulato specificamente per vari tipi di capelli. Privo di solfati, siliconi e parabeni, è arricchito con olio di Argan e cocco per nutrire e domare i capelli più ribelli. 100% naturale, vegano e prodotto in Italia, rappresenta una scelta eccellente per chi desidera prodotti eco-friendly. Disponibile su Amazon

Conclusione

Adottare saponi solidi è stata una scelta che ha migliorato la mia esperienza di viaggio, offrendo praticità, sostenibilità e versatilità. Se sei un viaggiatore frequente o semplicemente desideri semplificare la tua routine quotidiana, ti consiglio di provare i saponi solidi e scoprire i benefici che possono offrire.


lunedì 17 febbraio 2025

Francesco de Gregori - Terra di Nessuno


 
Autore: Francesco De Gregori
Anno: 1987
Tracce: 9
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Oggi vi parlerò di uno degli album più importanti della mia vita. Non musicalmente però. Inspiegabilmente è stato il mio primo CD, regalatomi da mio cugino nel 1988. Avevo un innovativo impianto hifi della Kenwood con tanto di lettore CD, che ai tempi si chiamava ancora per esteso Compact Disc. Ah, Santa Philips... Oltre ad essere il mio primo disco, purtroppo incombe su di lui un mistero inspiegabile: verso la fine degli anni novanta è andato perduto. O abbandonato. O chissà. Funflus ancora non vuol dirmi che fine ha fatto, ma io son convinto che ne sa qualcosa o che ci sia il suo zampino. Abbiamo fatto comunque una promessa: in punto di morte di uno dei due, chi sa dovrà parlare. Per rendere più piacevole l'articolo ho chiesto a Viki di buttare giù due righe sulla versione in vinile:

Francesco De Gregori – Terra di nessuno (1987) | Recensione

"Terra di nessuno", pubblicato nel 1987, è un album che segna una fase di transizione per Francesco De Gregori. Dopo Scacchi e Tarocchi (1985), il cantautore romano esplora nuovi territori musicali, con arrangiamenti più elettronici e una produzione più stratificata. Il disco si distacca dalle sonorità più calde e acustiche del passato, abbracciando atmosfere più fredde e rarefatte, in linea con le tendenze musicali di fine anni '80.

Un album enigmatico e sfuggente

Il titolo Terra di nessuno suggerisce proprio questa dimensione di incertezza e ricerca, sia sul piano musicale che tematico. De Gregori abbandona le narrazioni più classiche per concentrarsi su immagini evocative, testi criptici e suggestioni poetiche. Ne risulta un album poco immediato, ma affascinante per chi ne coglie le sfumature.


Analisi delle tracce

Lato A

  1. Il canto delle sirene (6:39)
    Un brano onirico e ipnotico, con un arrangiamento avvolgente e un testo enigmatico. L'idea del richiamo irresistibile delle sirene può essere interpretata come una metafora del desiderio e dell'illusione.

  2. Pilota di guerra (4:26)
    Ispirata a Pilota di guerra di Antoine de Saint-Exupéry, questa canzone racconta la solitudine e la riflessione di un aviatore, utilizzando il volo come simbolo dell'esistenza umana. L'atmosfera rarefatta e il testo riflessivo la rendono una delle tracce più intense dell’album.

  3. Capatàz (3:23)
    Qui De Gregori dipinge un personaggio ambiguo, il Capatàz, capo autoritario e quasi leggendario. Il ritmo incalzante e l'uso delle percussioni danno al brano un sapore epico.

  4. Pane e castagne (4:04)
    Un pezzo che richiama la tradizione contadina e i ricordi d'infanzia, ma con un senso di nostalgia e disillusione. Il titolo richiama la semplicità di un tempo che sembra perduto.


Lato B

  1. Nero (2:52)
    Un brano breve ma denso, caratterizzato da un testo oscuro e da una musica che evoca un senso di oppressione e inquietudine.

  2. Mimì sarà (5:07)
    Uno dei momenti più poetici del disco, con un testo che gioca sull’identità e sulla trasformazione. Il nome "Mimì" potrebbe rimandare a molteplici riferimenti culturali e letterari.

  3. Spalle larghe (3:29)
    Una riflessione sul tempo che passa, sulla resistenza e sulla capacità di affrontare la vita con determinazione. Il suono è più classico rispetto ad altre tracce.

  4. I matti (3:31)
    Una delle canzoni più enigmatiche dell’album, dedicata a coloro che vivono ai margini, visti con uno sguardo quasi affettuoso.

  5. Vecchia valigia (4:00)
    Chiude l'album con un tono malinconico e un testo che evoca partenze e ricordi. Il tema del viaggio è sempre stato caro a De Gregori, e qui viene affrontato con una delicatezza particolare.


Un album sottovalutato, ma da riscoprire

Pur non essendo tra i lavori più celebri di De Gregori, Terra di nessuno è un album che merita attenzione per le sue atmosfere sospese e la sua profondità poetica. La scelta di suoni più moderni e sintetizzati potrebbe aver spiazzato parte del pubblico dell’epoca, ma a distanza di anni il disco si rivela un tassello prezioso nella discografia del cantautore. Non è un album immediato, ma chi vi si immerge con pazienza scoprirà un De Gregori più sperimentale, introspettivo e affascinante.


domenica 16 febbraio 2025

Juventus 1 - Inter 0

 
Nonostante la stanchezza per i due giorni fuori ad esplorare e fare escursioni, non posso mancare all'appuntamento al pub con Ikkio. Nel pre partita eravamo molto tiepidi e nel primo tempo quasi catastrofici. D'altra parte i troppi errori difensivi, anche di posizionamento ci facevano temere il peggio. La Juve non solo si rendeva pericolosa sporadicamente ed in maniera poco incisiva, ma lasciava spesso e volentieri il temibile attacco nerazzurro nella condizione di farci del male. Sempre annullati però in qualche modo o maniera e quindi si va a prendere tutti un tè caldo con ben poche speranze. La ripresa invece ci sorprende e la gara è quasi a senso unico. Sempre al netto di alcuni svarioni tecnici e di posizionamento, ma alla lunga si creano azioni pericolose e soprattutto la rete del vantaggio. A conti fatti potevamo chiudere sotto di due reti nella prima parte di gara, ma anche abbondare nella ripresa. Tre punti fondamentali non solo per il morale, ma anche per prenderci caparbiamente il quarto posto in classifica e strapazzare l'Inter che voleva approfittare del pareggio napoletano. Avanti così, soprattutto contro di loro!

Sasso di Castro e Monte Beni

 
Anche oggi bellissima escursione, più tosta ed impegnativa, ma ogni volta che si indossano gli scarponcini abbiamo un allenamento per le successive. Dopo la notte passata a Barberino del Mugello, senza entrare negli outlet ma assaporando i famosi tortelli con ripieno di patate, parto con l'auto ghiacciata alla volta del punto di ritrovo, in località all'entrata dell'oasi per Sasso di Castro. Sarà la prima tappa di questa avventura che ci vede impegnati su un terreno sempre coperto dalla neve. La prima salita è davvero impegnativa ed ignorante, soprattutto con lo strappo finale, ma il trucchetto di fare qualche foto al panorama (bellissimo) funziona sempre per prendere fiato. Arrivati alla croce ridiscendiamo per sentieri ancora da battere con le nostre prime orme ed in discesa mi sento il re del tacco punta e vado giù che è un piacere. L'escursione risulta comunque lunga e non termina con una sola cima, infatti conquisteremo anche Monte Rosso e soprattutto Monte Beni che va raggiunto con un'altra bella pettata, anche se ormai tutti abbiamo rotto il fiato. Nuovamente discesa a rompicollo, guadi e ancora boschi incantati e silenziosi. Molta avventura in saccoccia.
 
Album fotografico  Sasso di Castro e Monte Beni

sabato 15 febbraio 2025

Sammezzano

 

Sammezzano: un viaggio tra natura e mistero

Una passeggiata nel parco di Sammezzano è un'esperienza che mescola meraviglia e malinconia. Situato nel cuore della Toscana, nei pressi di Reggello, questo luogo è celebre per il suo Castello in stile moresco, ormai chiuso e in stato di abbandono, e per il magnifico parco che lo circonda, dove la natura si esprime in tutta la sua grandiosità.

Il Parco e le Sequoie Giganti

L'escursione inizia attraversando un paesaggio collinare che, poco alla volta, si apre su un ambiente quasi surreale. Il parco di Sammezzano è un vero e proprio giardino esotico, frutto della visione di Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona, che nell’Ottocento lo trasformò in un luogo ricco di piante rare e monumentali.

Le protagoniste indiscusse sono le sequoie giganti, tra le più alte d'Italia, che svettano imponenti nel cielo e trasmettono un senso di quiete e rispetto per la natura. Una in particolare, nota come la "Sequoia Gemella", è uno degli alberi più maestosi della penisola, si dice il secondo albero più alto d'Italia e la prima sequoia. Passeggiando nel parco, si incontrano anche altre specie esotiche e scorci suggestivi che sembrano usciti da una fiaba.

Il Castello di Sammezzano: bellezza e decadenza

Arrivati nei pressi del castello, si rimane colpiti dalla sua architettura arabeggiante, un contrasto affascinante con il paesaggio toscano. La struttura, con le sue cupole, arcate e decorazioni elaborate, racconta un passato di fasti e viaggi esotici, oggi purtroppo offuscato dal degrado. È il primo esempio italiano di struttura orientalista. Il castello, chiuso da anni, è circondato da un alone di mistero e attende ancora un destino migliore.

Osservandolo dall’esterno, si percepisce la sua unicità, ma anche la fragilità del patrimonio storico lasciato all’incuria. L'atmosfera è sospesa tra il fascino dell’arte e il rimpianto per ciò che potrebbe essere e invece non è.

Un’escursione tra storia e natura

Nonostante il rammarico per lo stato del castello, la visita a Sammezzano resta un'esperienza unica. Il parco, con la sua varietà botanica e i suoi alberi monumentali, è un luogo perfetto per una passeggiata immersiva nella natura, lontano dai percorsi più battuti.

Un consiglio? Prenditi del tempo per ammirare le sequoie in silenzio, per sentirti piccolo davanti alla loro imponenza e per immaginare com’era questo luogo quando tutto era curato e splendente. Per chi ama la storia e la natura, Sammezzano è un tassello affascinante e un piccolo viaggio in un mondo lontano, nascosto nel cuore della Toscana.

Album fotografico Sammezzano 

venerdì 14 febbraio 2025

Calendario in BASIC per Commodore 64

 


Il Commodore 64 ha segnato un'epoca, non solo per i giochi, ma anche per la programmazione in BASIC. Oggi voglio condividere un semplice programma che permette di generare un calendario direttamente sullo schermo del C64. Non serve una stampante, basta inserire l'anno e navigare tra i mesi con la pressione di un tasto.

Un po' di teoria

Il programma utilizza l’algoritmo di Zeller per determinare il giorno della settimana in cui cade il primo giorno di ogni mese. Questo permette di allineare correttamente i giorni sotto le colonne dei giorni della settimana. Inoltre, tiene conto degli anni bisestili per calcolare correttamente il mese di febbraio.

Codice BASIC per il calendario

Ecco il codice da digitare direttamente sul tuo Commodore 64:

10 PRINT "{clear}CALENDARIO PER IL COMMODORE 64"
20 PRINT "INSERISCI L'ANNO (1900-2099):"
30 INPUT Y
40 IF Y<1900 OR Y>2099 THEN PRINT "ANNO NON VALIDO! RIPROVA.":GOTO 20
50 DIM M$(12)
60 FOR I=1 TO 12
70 READ M$(I)
80 NEXT I
90 DATA "GENNAIO","FEBBRAIO","MARZO","APRILE","MAGGIO","GIUGNO"
100 DATA "LUGLIO","AGOSTO","SETTEMBRE","OTTOBRE","NOVEMBRE","DICEMBRE"
110 DIM D(12)
120 DATA 31,28,31,30,31,30,31,31,30,31,30,31
130 FOR I=1 TO 12
140 READ D(I)
150 NEXT I
160 IF (Y MOD 4=0 AND Y MOD 100<>0) OR (Y MOD 400=0) THEN D(2)=29
170 PRINT "{clear}CALENDARIO ANNO";Y
180 PRINT "PREMERE UN TASTO PER CONTINUARE..."
190 GET A$: IF A$="" THEN 190
200 FOR M=1 TO 12
210 PRINT "{clear}";M$(M);" ";Y
220 PRINT "LU MA ME GI VE SA DO"
230 REM CALCOLO DEL PRIMO GIORNO DEL MESE CON LA FORMULA DI ZELLER
240 A=INT((14-M)/12)
250 Y1=Y-A
260 M1=M+12*A-2
270 F=(1 + Y1 + INT(Y1/4) - INT(Y1/100) + INT(Y1/400) + INT(31*M1/12)) MOD 7
280 IF F=0 THEN F=7
290 REM STAMPA DEL CALENDARIO
300 FOR I=1 TO F-1
310 PRINT "   ";
320 NEXT I
330 FOR D1=1 TO D(M)
340 PRINT RIGHT$(" " + STR$(D1),3);
350 IF (F+D1-1) MOD 7=0 THEN PRINT
360 NEXT D1
370 PRINT: PRINT "PREMERE UN TASTO PER IL PROSSIMO MESE..."
380 GET A$: IF A$="" THEN 380
390 NEXT M
400 PRINT "{clear}FINE DEL CALENDARIO."
410 END

Come Funziona

  1. Dopo aver caricato il programma, inserisci l'anno desiderato.
  2. Il calendario verrà mostrato mese per mese.
  3. Per passare al mese successivo, premi un tasto.
  4. Alla fine, comparirà il messaggio "FINE DEL CALENDARIO."

Conclusione

Questo piccolo progetto è un ottimo esempio di come il BASIC possa ancora essere utile per applicazioni pratiche su un computer storico come il Commodore 64. Se ti piace smanettare con il codice, puoi migliorarlo ulteriormente, magari aggiungendo colori o effetti grafici per rendere il calendario ancora più accattivante.