Oggi è la volta del treno, e non un treno qualunque. Da Bergen salgo sulla ferrovia che porta a Myrdal, tratto già di per sé spettacolare, con binari che si inerpicano tra vallate verdi, laghi e montagne, spesso entrando ed uscendo da lunghi tunnel. A Myrdal cambio per la Flåmsbana, la linea storica che collega l’altopiano direttamente al fiordo.
La Flåmsbana è considerata una delle ferrovie panoramiche più belle del mondo, e capisco subito il perché: venti chilometri appena, ma con una pendenza media del 5,5%, tunnel scavati a mano e scorci continui su cascate e vallate profonde. La fermata più iconica è alla Kjosfossen, cascata impressionante che cade fragorosamente a pochi passi dal treno. Tra le nuvole basse, l’acqua che si tuffa dalle rocce sembra ancora più scenografica. La tratta si conclude nel piccolo borgo di Flåm, adagiato sul fondo del Sognefjord, che oggi diventa la mia base per qualche ora.
Il tempo a disposizione è sufficiente per una passeggiata, anzi un piccolo trekking che mi porta fino alle cascate nei dintorni: sentieri semplici ma suggestivi, con il fragore dell’acqua che accompagna ogni passo e le montagne che incombono da ogni lato. Poi rientro al porto, dove mi aspetta il traghetto per Bergen.
La navigazione dura oltre cinque ore, sempre lungo il Sognefjord. È lo stesso fiordo di ieri, ma la sua immensità rende ogni tratta differente. Le montagne cambiano continuamente aspetto, alternando versanti scoscesi, prati verdi punteggiati di fattorie e cascate che scendono dritte nell’acqua. A tratti sembra un paesaggio già visto, ma la luce, le nuvole e l’ampiezza del fiordo rendono ogni curva un nuovo spettacolo. È un viaggio lento, quasi meditativo: il tempo scorre con il rumore costante del motore e lo scivolare placido del traghetto sull’acqua, mentre il paesaggio si srotola come un film proiettato a 360 gradi. Inoltre la parte esterna al fiordo non è in mare aperto, ma costellata di isole, isolotti, scogli, promontori e tutto ciò che i lembi di terra possono creare quando escono dall'acqua.
Arrivo a Bergen in serata, stanco ma con la sensazione di aver attraversato non solo un territorio, ma un pezzo della storia e della natura norvegese: treni d’altri tempi, fiordi eterni e montagne che sembrano non voler finire mai.
Album fotografico Treno per Flam e ritorno a Bergen in traghetto