Autore: Daneil Pennac
Anno: 1985
Titolo originale: Au Bonheur Des Ogres
Voto: 2/5
Pagine: 202
Trama del libro e quarta di copertina:
Un eroe, Malaussène, che come lavoro fa il "capro espiatorio". Una
famiglia disneyana, senza mamme e babbi, con fratellini geniali, sorelle
sensitive, una "zia" maschio protettrice di vecchietti, ladri e
travestiti brasiliani, una "zia" femmina super-sexy, ritratto
irresistibile del giornalismo alla "Actuel", una misteriosa guardia
notturna serba, un cane epilettico. Questa esilarante banda di
personaggi indaga su una serie di oscuri attentati, sull'orrore nascosto
nel Tempio del benessere, un Grande Magazzino dove scoppiano bombe tra i
giocattoli e un Babbo Natale assassino aspetta la prossima vittima.
Un'altalena tra divertimento e suspense, tra una Parigi da "Misteri" di
Sue e una Parigi post-moderna dove proliferano i piccoli e grandi
"orchi" che qualcuno crede estinti. Degli orchi si può ridere o si può
tremare. Uno scrittore d'invenzione, un talento fuori delle scuole come
Pennac, non ha certo paura di affrontarli con l'arma che lui stesso così
definisce nel libro: "l'umorismo, irriducibile espressione dell'etica".
Commento personale e recensione:
Questa volta non è stata solo colpa di Roikin che me lo ha consigliato e
regalato (assieme agli altri libri della saga). Questa opera mi era già
stata consigliata anche da altre persone. Ho letto moltissimi pareri e
commenti positivi a riguardo, ma io invece ne son rimasto un po' deluso.
Beh, si sa: i gusti son gusti. Forse non lo ho apprezzato pienamente
perchè lo ho letto mentre ero influenzato e febbricitante, ma ho trovato
l'ironia di Pennac divertente solo nelle prime pagine. poi un po'
forzata e sterile. La storia in sè non è malaccio, ma neanche niente di
così trascendentale. Surreale, allucinante e scritto con leggerezza, ma
anche elaborato in certi punti. Non so, spero di potermi ricredere con i
lavori successivi, che però leggerò tra un bel po'.