Autore: Valerio Evangelisti
Anno: 2008
Titolo originale: Tortuga
Voto: 2/5
Pagine: 330
Pagina di Anobii
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Trama del libro e quarta di copertina:
Nel 1685, i giorni dei pirati raggruppati nella confraternita detta dei
Fratelli della Costa, obbedienti al re di Francia, sono contati. Luigi
XIV ha fatto la pace con la Spagna e le scorribande dei filibustieri dei
Caraibi, che hanno per base l'isola della Tortuga (La Tortue), sono
diventate scomode. Un nuovo governatore ha preso possesso dell'isola e
intende normalizzarla. È in questa situazione che un nostromo
portoghese, Rogério de Campos, ex gesuita dal passato torbido, è
catturato dal comandante pirata Lorencillo e arruolato a forza. Si trova
a vivere tra gente sconcertante, dalla vita libera e indisciplinata e
dalle imprevedibili esplosioni di crudeltà. Lentamente, Rogério è
conquistato dalle regole a volte fraterne, a volte feroci, di quella
comunità singolare. La sua è una progressiva discesa all'inferno - un
inferno, però, fondato sullo scatenamento degli istinti, e a suo modo
"democratico". La stessa Tortuga, covo della Filibusta fedele in teoria
alla Francia, ha le apparenze di una repubblica, eppure si fonda sul più
rigido schiavismo. Rogério, passato al servizio del tetro cavaliere De
Grammont, partecipa all'ultima grande avventura dei pirati della
Tortuga: la presa, sanguinosissima, della città di Campeche, sulle coste
messicane. Unica luce, in quella conquista infernale, l'amore del
portoghese per una schiava africana da cui lo stesso De Grammont è
attratto. Sarà l'episodio che volgerà il viaggio di ritorno in tragedia.
Tra abbordaggi, episodi di ferocia, momenti di cameratismo, su vascelli
sovraccarichi in cui il sangue si mescola al sudore, una percezione
tormenta Rogério. Nel Mar dei Caraibi si sta fondando una nuova società.
Sì, ma quale? La fine della Tortuga a cosa prelude?
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