Autore: Wilbur Smith
Anno: 1990
Titolo originale: Golden Fox
Voto: 3/5
Pagine: 482
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Trama del libro e quarta di copertina:
La Volpe dorata: chi o che cosa si nasconde dietro questo nome?
Semplicemente il più imprevedibile, il più scaltro, il più temibile
agente dello spionaggio mondiale, le cui doti sono state dimostrate sul
campo in infinite occasioni. Una vera volpe della politica e della
guerriglia, che non finisce di sbalordire i suoi stessi capi con trame
dai meccanismi perfettamente messi a punto, orditi in maniera sempre più
diabolica ed estesi a macchia d'olio in intrighi internazionali sempre
più fitti. Siamo nel 1969, in pieno clima di contestazione, e la Volpe
dorata, per sviluppare la propria trama, può spaziare dall'Inghilterra a
Cuba, dall'URSS all'Angola, dalla Tanzania al Sudafrica; troverà sulla
propria strada (in forme e modi diversi, comprimari o comparse, vittime o
carnefici) Fidel Castro e Hailé Selassié, l'ANC e il KGB, uomini
politici e spie, gente di potere e gente di finanza. Troverà anche i
Courteney - la grande famiglia di cui Wilbur Smith ci ha raccontato le
storie da La spiaggia infuocata a L'ultima preda - vittime questa volta
di una inaudita congiura. E, per prima, incontrerà la giovane e
bellissima Isabella, colei che - col nome in codice di Rosa Rossa - è
destinata a cadere nella tela del ragno, a fungere da complice
innocente, a subire un infame ricatto, a partecipare a un terribile
gioco di spionaggio industriale e politico. La Volpe dorata non ha
tenuto però conto della forza dei Courteney, della tenacia dei vincoli
di sangue. E lo scontro finale, dove ogni arma è permessa e ogni tipo di
lotta è legittimo (perché non è in gioco solo l'onore della famiglia,
ma anche il futuro stesso del Sudafrica), vedrà, contro il micidiale
attacco, l'esplosione di un'altrettanto micidiale difesa...
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