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venerdì 13 novembre 2009

Gabriel Garcia Marquez - Cent'Anni Di Solitudine




Autore: Gabriel Garcia Marquez
Anno: 1967
Titolo originale: Cien Anos De Soledad
Voto: 1/5
Pagine: 405
Letto: 1996
Pagina di Anobii
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Trama del libro e quarta di copertina:

Da Josè Arcadio ad Aureliano Babilonia, dalla scoperta del ghiaccio alle pergamene dello zingaro Melquiades finalmente decifrate: cent'anni di solitudine di una grande famiglia i cui componenti vengono al mondo, si accoppiano e muoiono per inseguire un destino ineluttabile, in attesa di un figlio con la coda di porco. Pubblicato nel 1967, scritto in diciotto mesi, ma “meditato” per più di tre lustri, Cent’anni di solitudine rimane un capolavoro insuperato e insuperabile, che nel 1982 valse al suo autore l’assegnazione del premio Nobel per la letteratura. Con questo romanzo tumultuoso che usa i toni della favola, sorretto da una tensione narrativa fondata su un portentoso linguaggio e su una fantasia prodigiosa, Gabriel Garcia Màrquez ha saputo rifondare la realtà e, attraverso Macondo, creare un vero e proprio paradigma della solitudine. In questo universo di solitudini incrociate, impenetrabili ed eterne, galleggia una moltitudine di eroi predestinati alla sconfitta, cui fanno da contraltare la solidità e la sensatezza dei personaggi femminili. Su tutti domina la figura del colonnello Aureliano Buendia, il primo uomo nato a Macondo, colui che promosse trentadue insurrezioni senza riuscire in nessuna, che ebbe diciassette figli maschi e glieli uccisero tutti, che fuggì a quattordici attentati e a un plotone di esecuzione per finire i suoi giorni chiuso in un laboratorio a fabbricare pesciolini d'oro.

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