Autore: Philip K. Dick
Anno: 1969
Titolo originale: Galactic Pot-Healer
Voto: 3/5
Pagine: 176
Pagina di Anobii
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Trama del libro e quarta di copertina:
E' la storia bizzarra di una missione di restauro dietro cui si
nascondono forze oscure impegnate nell'eterna lotta tra il bene e il
male. Dopo un inizio apparentemente innocuo, il lettore viene coinvolto
in una spirale d'incubo e paura. Il protagonista è un taumaturgo, capace
con i suoi poteri di riparare vasi, terracotte e porcellane. Giunge
inaspettata un'offerta di lavoro per una missione sul lontano Pianeta
del Contadino. E' una creatura aliena a reclutare Joe, insieme a esperti
di tutta la Galassia, il misterioso Glimmung. Il progetto è di
recuprare e mettere in sesto la mitica cattedrale di Heidscalla,
inabissata in epoche lontane nel Mare Nostrum. Il lavoro è complesso e
immane e, come se non bastasse, ecco apparire dalle acque un doppio del
Glimmung.
Commento personale e recensione:
La buccia ed il frutto
Un po' atipico rispetto alle mie altre letture di Dick. Questa volta
tanta fanta(sia) e poca scienza. Per certi versi ironico e addirittura
demenziale. La "buccia" non è tra le mie preferite: extraterrestri,
avvenimenti inspiegabili e zero tecnologia. Ma il "frutto" è molto
polposo: un romanzo molto filosofico, molto ragionato nei dubbi che si
formano tra i personaggi. Interessante anche la parte iniziale in cui si
narra un'America totalitaria, dove ti dicono addirittura cosa sognare e
dove ti impongono la velocità del passo, e in cui gli impiegati (male)
si divertono con una sorta di Trivia (chi non ci ha giocato ai tempi di
IRC?) telefonico.
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