Autore: Vernor Vinge
Anno: 1976
Titolo originale: The Witling
Voto: 3/5
Pagine: 136
Pagina di Anobii
Trama del libro e quarta di copertina:
Come il pianeta Tschai della celebre quadrilogia di Jack Vance, anche
Giri non scherza: creato fin nei minimi dettagli dalla fantasia di
Vernor Vinge, è un mondo pittoresco e avventuroso popolato da una
miriade di razze e tribù bellicose, alle quali non è per niente facile
inculcare il concetto di Pax Galattica. Ma questo sarebbe niente se
almeno su Giri ci fosse una remota possibilità di sopravvivenza...
Invece: sostanze velenose e piante poco raccomandabili, complotti di
corte e intrighi tribali, violenze e pericoli, guerre e sacrifici. I due
terrestri sbarcati su questo mondo pazzesco per una spedizione
scientifica, e costretti a restarvi loro malgrado, si accorgeranno che
c'è poco da stare allegri soprattutto quando, per tentare l'unica via di
fuga, dovranno partecipare a un piano sanguinoso e assecondare la
volontà di un principe folle.
Commento personale e recensione:
Avevo "sengato" che fosse un buon libro
C'è poco da discutere: è difficile che Vinge ti possa deludere. Una
storia avventurosa che può sembrare banale si dimostra un'altra trovata
geniale. In un futuro lontanissimo in cui l'umanità ha colonizzato
diversi pianeti, due persone atterranno su Giri, un pianeta abitato da
esseri viventi che sono organizzati in modo feudale. Fin qui niente di
strano, tranne il fatto che gli abitanti del pianeta, pur non essendo
tecnologicamente avanzati, hanno come dono la possibilità di controllare
il teletrasporto. Una dote innata, studiata nei minimi particolari da
Vinge, poichè mette a nudo molte problematiche attuative. Una storia che
merita di essere letta, pur essendo inferiore ad altri romanzi dello
stesso scrittore, poichè introduce la sua capacità di spiegare concetti
che la letteratura fantascientifica spesso si limita a dare come
scontati.
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