Svegliato in contemporanea sia da sms (di superciccionissima) che dalle voci dei miei genitori, in quei tre secondi che precedono la lucidità totale, dopo una dormita non troppo lunga, credevo che fosse successo qualcosa. Qualcosa di grosso, di importante. Non di catastrofico sia chiaro, l'eccitazione nelle voci era palese. Si tratta solo di neve... Solo? Non esattamente: neve a Piombino. Non capita spesso, anzi è una cosa piuttosto rara. Mi son permesso di scattare un paio di misere foto dalla finestra. Una è quella che vedete postata qui, anche se la mia speranza è quella che Torcia, Musampa e Melone escano di casa, armati di tutto punto per fare un book fotografico, o in ogni caso immortalare il paesaggio tipicamente invernale.
Oggi che si fa? Se fossi andato ancora a scuola, come da tradizione, con la neve, non mi sarei presentato in classe. Non so chi abbia scritto la "tradizione", ma ha pensato solo agli studenti. Infatti a lavoro mi tocca comunque andarci, ed un pensiero in automatico si rivolge a Skiusci, che è già lì avvolto dai fiocchi. Per ora la tradizione voglio in parte rispettarla: mi rinfilo sotto le coperte, pensando al silenzio ovattato che "sembra" esserci adesso ai Diaccioni, mentre le nuvole non si stancano di far cadere la neve.
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