Una seconda strada di accesso alla città è sempre stata un miraggio. Fin dai tempi dei tempi. Ciclicamente ogni qualche anno si ripresenta la possibilità di vedere realizzato l'uno o l'altro progetto, ma di riflesso nascono problemi che disintegrano tale sogno. Anche quest anno puntualmente spuntano come funghi dubbi riguardanti la effettiva realizzazione del prolungamento della SS 398. Con il passare degli anni il bisogno di una seconda strada diventa sempre più una necessità. Piombino cresce e vuole crescere, ma resta azzoppata.
Non si tratta più dei commenti dei miei nonni al ritorno da Riva Verde: "boia deh che fila, ci vorrebbe un'altra strada". Le necessità adesso riguardano anche il polo industriale che ha esigenze differenti dai venti o i trenta anni fa, così come il porto e la tanto desiderata spinta turistica che vogliamo. Messo in discussione il prolungamento della strada statale fino al porto, rispunta repentina la possibilità della Fiorentina - Diaccioni, fonte anche essa di numerose discussioni che ci incollano alla fanghiglia dell'immobilismo. Per quanto mi riguarda un progetto non deve escludere l'altro, e necessitiamo di entrambi. Negli ultimi tempi il sindaco Gianni Anselmi si è "schierato" a favore di questa seconda strada di accesso, visti i rallentamenti burocratici relativi all'altra. Della stessa idea è Giampiero Amerini che ricorda: "Uno sviluppo urbanistico, in armonia con l’ambiente e gestito in modo da evitare speculazioni di ogni genere, porterebbe un notevole ritorno economico, e anche vantaggi per tutti i cittadini", quindi dovrebbero affievolirsi le paure di coloro che pensano a mostri paesaggistici sul promontorio.
Non diciamo bischerate.
RispondiEliminaTanto per cominciare la presa di posizione basata sul fatto che la 398 stenta a nascere mi sembra roba da bambini: "non se ne fa una, allora faccio l'altra". E' un po' come "ci provo con tutte, qualcuna me la darà". Fermo restando che ognuno possa avere la propria opinione, mi si permetta di dire però che un'opinione presa secondo questa logica sia piuttosto ingenua e bizzosa. Il sindaco dica cosa vuole ma se la sua ponderatissima scelta è dettata da questi presupposti che qualcuno ci aiuti. Voglio dire, non è che stiamo assediando la città e se una via è bloccata ci si prova dall'altra.
Detto questo, passo a fare un paio di considerazioni elementari e tanto macroscopiche che mi stupisco che nessuno riesca mai a fare.
Primo: tra Fiorentina e Diaccioni c'è un dislivello da superare che non è una sciocchezza. Il valico più basso è la Sedia. Da Fiorentina sono centoquaranta metri di dislivello ma non è che sia a pendenza costante, va lieve lieve per inerpicarsi all'improvviso a una pendenza di quasi il trenta per cento. Le cose sono due: o si fa un viadotto (!) in Vallegrande ma resta il problema di passare sotto all'elettrodotto aereo, o si fa una bella salita a curve e tornanti che non è che richieda proprio due metri quadri ma piuttosto una bella asfaltata, massicciate a retta, rinfianchi e via dicendo.
E siamo alla Sedia, dico. Il problema non è che una strada possa essere vista come un mostro paesaggistico ma che rompa le palle al mondo, beh, questo è innegabile. Siamo nel mezzo del promontorio: fauna, avifauna, ecosistema. Poi ci sono i cacciatori e gli appostamenti concessionati dalla Provincia. C'è la gente che vive in pace all'Asca e in Vallegrande, alla casa Meschini... ch'è chi c'ha la terra, lì, e magari vorrebbe continuare a mangiare quello che coltiva e non i PM10. Insomma, non è una questione estetica ma pratica.
Secondo: il problema dell'ingresso a Piombino non sono i piombinesi che tornano da Perelli, ma il traffico turistico e commerciale da e per il porto. Facciamo una seconda strada d'accesso per snellire cosa? Nulla. A meno che la gente non decida di passare da Diaccioni per andare al porto. Geniale. Invece di insistere per ripristinare una strada dritta, in pianura, che c'era già e che va diretta al porto facciamo una strada che passa dalle Dolomiti, piena di curve e con tutto il centro abitato nel mezzo come filtro.
Bisognerebbe ma alzare la voce con l'industria, se la burocrazia rallenta. Quella è terra bruciata, cosa vuoi sciupare se la asfalti? L'acciaio, tanto, è dei cinesi, non nascondiamoci dietro a un dito. E' dagli anni '70 che, appoggiandoci a una fantomatica tutela del lavoro di chi era stato assunto anni prima in allucinante esubero, si viene a patti con le politiche della fabbrica.
Un'amministrazione con le palle avrebbe tagliato corto, reso la vita difficile a chi non concede nulla alla città in nome dell'interesse economico, demolito l'economia industriale per dare vita a quella turistica. Per davvero.
E avrebbe perso le elezioni, probabilmente, ma con la coscienza di aver dato una svolta. Una coscienza cristallina. Altro che Città Future, quella presente non ha la minima intenzione di alzarsi dalla sedia.
(è arrivato il Melo... :-)
RispondiEliminaSì ma io non riesco a vedere il perchè una debba escludere l'altra.
RispondiEliminaPer la Fiorentina Diaccioni non la vedo come un'impresa impossibile, anchese per Piombino sembra tutto irraggiungibile quando si parla di nuove opere. Non so quale sarà il tracciato da fare, deduco però che possano anche non seguire nè la via più breve in linea d'aria, nè la più complicata.
Lo snellimento del traffico con la 398 è innegabile (fosse solo anche per i mezzi pesanti). Con la Fiorentina Diaccioni invece è minore (chi va al porto NON deve passare da lì, altrimenti poi c'è più traffico all'interno della città) il vantaggio per il traffico, ma maggiori gli aspetti positivi per chi vuole raggiungere altre mete (vedi i diaccionesi o chi vuole andare a cala o salvoli. Anche solo fosse in linea d'aria fai un bel taglio.
Te non riesci a vederlo perché probabilmente non hai idea di quanto possa costare la realizzazione anche di uno solo dei due interventi.
RispondiEliminaNel caso della Fiorentina-Diaccioni, poi, sarebbero opere davvero ingenti.
E forse mi sono spiegato male: la linea d'aria semplicemente *non* si può seguire perché consisterebbe in una strada pressoché pianeggiante che termina con una rampa di lancio. L'unica maniera per superare il dislivello è fare come in montagna realizzando dei tornanti che seguono il filo del rilievo; questo comporta uno sbancamento dell'intera collina sotto la sedia, la realizzazione di muri a retta, massicciate, opere di fondazione e un'importante lavoro di regimentazione delle acque perché altrimenti quando piove si trasforma in una pista di rafting. Ora, non so' stati bòni di fare un fossetto di scolo alla rotatoria della SOL (e ti ricordo questo: http://tinyurl.com/allasol e anche questo: http://tinyurl.com/ottonda ) non mi voglio nemmeno immaginare cosa potrebbe veni' fòri.
non ci sono altre strade da percorrere, a meno di non fare un bellissimo tunnel in salita e quello sì che te lo raccomando, in quanto a sicurezza e soprattutto economicità.
Fare una strada terribilmente costosa solo per snellire le file ai diaccionesi e in generale a quelli di Salivoli mi pare una manovra agghiacciante.
Soprattutto se la si vuol far passare per un'opera necessaria, ecco.
Ma perchè invece di fare tanti discorsi non vi candidate alla guida della tanto famigerata amministrazione comunale attuale??????
RispondiEliminaSe no..sapete che c'e' ? I vostri restano discorsi...andateci voi a trattare con la società Lucchini Spa...vediamo che riuscite a fare di tanto bello e costruttivo per la città di Piombino...critiche critiche e poi critiche ma nella vostra vita non avete mai mosso un dito e magari sono proprio convinta che, nel lottare per ottenere non sapete neppure da dove si comincia, a sedere mi sembrate ma voi, state meno sui blog e recatevi nelle stanze a fare critiche dirette ma sappiate anche sostituire chi andate a criticate.
Roberta Barsotti Piombino
Ciao Roberta non so a chi ti riferisci, ma parlando al plurale penso sia ad Alessandro che a me.
RispondiEliminaCredo che "ad ognuno il suo lavoro" sia la frase più appropriata. Del resto qando si parla di politica ed amministrazioni è vero che è semplice dire "se ci fossi stato io avrei fatto...", ma lo è altrettanto il dire "allora vieni te a farlo..."
I miei resteranno anche discorsi, ed infatti lo sono e non pretendono di essere altro, ma sono anche punti di vista di un cittadino. Condivisibili o meno. Sul fatto che nella mia vita non abbia mai mosso un dito, sarebbe simpatico sapere su che basi puoi affermarlo, ed il fatto di scrivere sul blog è qualcosa che continuerò a fare come ritengo più opportuno, conscio del fatto di non aver mancato di rispetto nessuno, al contrario tuo con questo intervento.
Saluti.
Aspetta, un attimo, fammi pensare... mmmh... Roberta Barsotti? Ma chi, quella che trattava direttamente con Mordashov prendendolo a pattoni nel muso?
RispondiEliminaEh, bei tempi quando c'era lei, che ci difendeva dai soprusi.
Roberta, non vado tanto per il sottile: ma cosa vuoi? Dove vivi, nelle steppe mongole? Siamo nel 2010, i blog SONO politica e funzionano meglio dei comizi. I tempi di Don Camillo e Peppone sono passati. Tant'è vero che le nostre "critiche critiche e poi critiche" sono arrivate anche a te e ti hanno spinta a commentare, ribattere, entrare nella discussione.
Mi dispice deluderti ma oggi smuovono più situazioni i movimenti, i blogger, i giornalisti dei politici.
Fare politica non è incontrarsi con quelli del partito e una volta all'anno andare a servire ai tavoli per darsi da fare.
Fare politica è, piuttosto, avere delle opinioni, proporre delle soluzioni o evidenziare degli errori e trovare il mezzo migliore per farsi ascoltare permettendo al contempo il dialogo e la replica.
Cosa che un blog fa e una sede di partito no.
Io per esempio non so chi tu possa essere, eppure stiamo discutendo.
Se ti sembra nulla...
E comunque, le critiche che noia ti danno?
Se fossimo stati al bar a parlarne a voce, saresti venuta a interromperci per dirci di andare a lottare?
Ma fammi il piacere.
A discorsi, so' tutti l'Omo Tigre.