domenica 25 luglio 2010
Alla sagra del pesce
Nella giornata di ieri Eolo non è stato molto clemente. Un maestralaccio senza alcun ritegno soffiava e colpiva il promontorio. Quindi la gita in gommone con il Dija è saltata per ovvie ragioni. A dirla tutta sarebbe saltata in ogni caso visto che a causa di pressione altissima (200) ho dovuto portare babbo al pronto soccorso. Ho quindi passato la giornata in ospedale, uno dei luoghi che odio di più in assoluto. Lui comunque tutto bene, anche se deve restare lì per X tempo sotto controllo o roba simile. La sera quindi la meta è stata la Sagra del Pesce di Piombino, milledduecentocinquantesima edizione o giù di lì. Ormai divenuta una tradizione, per piombinesi e turisti, Piazza Bovio si è ritrovata battuta dal vento, ma comunque colma di bocche affamate. Arrivati in orario non troppo scomodo (20:30) ci siamo dovuti sorbire oltre quaranta minuti di fila, e fare i conti con alcune pietanze che erano terminate. Sicuramente sarà stato per il grande successo avuto, ma suona strano sentire al micrfono della sagra, ad intervalli più o meno regolari, gli annunci che il questo o quell'altro piatto a base di pesce era terminato. Anche il "gasse" era finito. Forse speravano che venissero consumati più piatti di roast-beef... Ma alla sagra del pesce è difficile sperare sulla ciccia. Tutto sommato noi abbiamo mangiato, e anche gli altri sebbene le attese fossero lunghine. Ma si sa, è una sagra. Penne alla marinara (molto buone e molto sugose), polpo alla diavola (troppo ghiaccio) e bottiglietta d'acqua per un totale di 14,5 euro. Non proprio prezzo popolare secondo me, ma non mi son alzato dal tavolo a stomaco vuoto, anzi. E' che ultimamente alle sagre si inizia a spendere qualcosina di più. Salutati i "tovarish" russi del tavolo accanto che avevano fatto amicizia con il nostro ottimo vino, la serata è proseguita per alcuni a al barrino di Viale del Popolo, per altri alla notte bianca a San Vincenzo e per altri al Baluba o chissà dove.
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