Autore: Neal Stephenson
Editore: Rizzoli
Pagine: 1070
Voto: 5/5
Pagina di Anobii
Trama del libro:
Argento vivo è il primo tassello di un vasto progetto narrativo, il Ciclo Barocco, che Stephenson intende dedicare alle conquiste scientifiche del XVII secolo. Ma il nuovo romanzo si collega anche idealmente a Cryptonomicon, del quale costituisce una sorta di ideale antefatto. Il romanzo ripercorre le vicende di due indimenticabili personaggi che si trovano ad affrontare un destino avverso negli anni a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo. Per strade distanti, eppure convergenti, il geniale scienziato Daniel Waterhouse e l'avventuriero Jack Shaftoe - entrambi antenati dei protagonisti di Cryptonomicon - sono costretti a resistere alle sferzate della sorte all'interno di un mondo indecifrabile, percorso da segreti, codici, simboli alchemici e conflitti di proporzioni epocali. Parallelamente, nell'oscurità delle tenebre, si dipana l'itinerario dell'enigmatico Enoch Root, membro chiave della Societas Eruditorum, una setta segreta di carattere mistico, forse in possesso dell'elisir vitae. Sono queste le coordinate principali di un romanzo complesso e multiforme che abbraccia un'intera epoca in tutte le sue componenti - la rivoluzione scientifica, le tensioni religiose, l'epopea puritana, il razionalismo, la matematica, la crittografia, l'idioma analitico di John Wilkins, il pensiero di Leibniz, di Newton e di Locke - e restituisce, con intensità e passione, l'eemozionante avventura dei protagonisti attraverso un labirinto di intrighi, cospirazioni e pericoli mortali. Autore di culto negli Stati Uniti, Neal Stephenson ha costruito un nuovo prototipo di thriller a sfondo storico, combinando in maniera imprevedibile la lezione dei maestri postmoderni con il nuovo enciclopedismo informatico. Il risultato è un romanzo vibrante e poliedrico che è pura magia evocativa, ed è la pietra angolare di un nuovo genere letterario, le cui frontiere sono tutte da esplorare. Commento personale e recensione:
Vediamo un po' da dove cominciare... E' decisamente dura iniziare un sorta di recensione su di un libro del genere. Sono rimasto spiazzato fin dalle prime pagine, e sì che sono abituato a leggere molto. Questo va oltre. Stephenson, un fottuto maledetto e geniale nerd ha creato un migliaio di pagine che fondono più generi in un qualcosa di difficilmente descrivibile. Al tempo stesso è e non è tante cose. Non è fantascienza e non è cyberpunk, anche se parte dello stile non è lontano da questi. Non è un romanzo storico, anzi sì, ma non è solo questo. Non è un thriller sebbene nel finale la cadenza ne rispecchia le fattezze. Non è un saggio scientifico anche se possiamo immaginarci di leggere un'enciclopedia con tanti richiami (una wiki?). E' prolisso, ma per la prima volta in vita mia mi sento di dover togliere qualsiasi riferimento negativo che diamo a questa parola. E' particolareggiato, attento in ogni suo minimo passaggio. Mentre lo leggi sei dentro ad una game story grafica per pc.
A cavallo tra il 1600 ed il 1700 incontriamo i grandi "filosofi naturali" dell'epoca, gli scienziati che hanno reso la civiltà ciò che è adesso. Tocchiamo con mano, ci scontriamo, ascoltiamo, pendiamo dalle loro labbra, osserviamo i personaggi che stanno alla base scientifica moderna. Newton, Leibniz, Hooke tra i tanti. Durante il nostro pellegrinaggio (non spirituale certo, ma empirico e metafisico) troviamo descrizioni puntigliose riguardanti esperimenti ed aneddoti. Disquisizioni sulle monete inglesi ed il loro valore, la misurazione della temperatura dell'acqua nell'oceano, il sistema religioso e lo stile di vita di Boston nei primi anni del '700, la prova pratica di un esperimento sull'occhio umano, la costruzione di una meridiana e le basi per una lingua universale flosofica. Una lista di cose da narrare che termina solo con le oltre mille pagine del tomo. Argento vivo, metallo allo stato liquido dalle particolari qualità, è qualcosa che supera i contrasti religiosi e scientifici di un periodo assai vasto. Oltrepassa i legami sociali, le trame di corte, i giochi politici inglesi, continentali e coloniali. Non oso immaginare quanti input siano nella testa dell'autore, da rischio overload. Spettacolari le parti inventate come il Massachusetts Bay Colony Institute of Technologickal Arts (precursore del MIT) che si fondono e si amalgamano alla perfezione con quelle storiche ed imbientali. Il racconto è anche avventura, non solo roba per scienziati come Daniel Waterhouse. C'è anche materiale per il vagabondo Shaftoe, veloce e forse differente dal resto del libro. Il lettore si ritrova quindi spiazzato ancora di più seguendo uno stile narrativo mutevole. Qui si ha sicuramente il miglior Stephenson per quanto riguarda la capacità di donare suspance al lettore, abilmente anestetizzato nelle prime (centinaia) pagine.
Da leggere, non tutto di un fiato senza un innesto sotto cutaneo come quello di Johnny Mnemonic
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