Terry Gilliam sta diventando uno dei miei registi preferiti e con Brazil, film del 1985, rafforza questa mia idea. Un'avventura fantascientifica, e toh... ma chi lo avrebbe mai detto? Distopica!!! Neanche a farlo nelle più completa involontarietà. Una sorta di 1984 Orwelliano (tanto più che il film avrebbe potuto intitolarsi 1984 1/2) più satirico e meno violento, forse proprio per la sua forma tragicomica. I protagonisti vivono un mondo affogato dalla Burocrazia che ha preso il sopravvento su di ogni cosa. una burocrazia lenta e spietata, arrogante quanto imperfetta, così come la tecnologia propostaci: tutt altro che funzionale. Gli erroi sono all'ordine del giorno, anche quelli gravi che permettono la morte di un normale civile, arrestato per sbaglio, per un semplice errore burocratico. Ogni minimo particolare, nella pellicola e nel mondo visionario di Gilliam è impregnato di cinismo. Questo lo rende in parte diverso da altri lavori distopici. Vi è inoltre qualcosa di più pompato, più estremizzato, oltre all'inserimento di scene oniriche che viaggiano nella mente di Sam, il protagonista principale. Si ha certe volte il dubbio che la cruda e sadica ironia che pervade alcune scene sia sincera. Di sicuro ben incastrata all'interno della storia. Da non perdere.
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