mercoledì 22 giugno 2011
Big Bang Theory (Serie TV) terza stagione
Sempre meglio, con una maturità della serie crescente. I personaggi terminano la loro fase di delineamento e si pongono sempre più come soggetti di un certo rilievo. Questo vale anche per i comprimari Penny, Rajesh ed Howard. Possiamo vedere quindi una nerdizzazione completa di ogni personaggio, con l'aggiunta di particolarità spesso tragicomiche ai limiti del ridicolo. L'ironia però in questa terza stagione è maggiore e più genuina, forte del fatto che molte situazioni vengano stereotipate all'inverosimile, ma rappresentino anche debolezze reali di tutti i giorni. Lo scontro tra titani è quello che possiamo vedere tra Leonard e Sheldon. Inizialmente l'ago della mia personale bilancia pendeva a favore del primo, riuscivo a vederlo più umano, più naturale. Sheldon era (diciamo che lo è anche adesso) odioso e dispotico. Da randellate sulle gengive. Ma è anche quello che ti fa ghignare di più. Leonard in questa serie, rispetto agli altri è quello che la normalità più accentuata. E' quello che certe volte prova vergogna del suo status di geek intelligentone. E' quello che riesce a trovare la ragazza dei sogni ed a intraprenderci una relazione più o meno duratura e serie. E' quello, tuttavia più meschino, più falso, più arrivista e più debole. Per questo mi risulta adesso meno simpatico. E' troppo simile al resto del mondo e troppo diverso dagli altri compagni del telefilm. E' questo suo essere un po' più vero a renderlo in alcune occasioni fuori luogo.
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