Autore: Stephen Gunn (Stefano Di Marino)
Pagine: 340
Voto: 2/5
Pagina di Anobii
Trama del libro:
Roghi nel deserto, un letale virus in espansione esponenziale, jihadisti
fanatici in feroce guerriglia, bambini-soldato drogati e impregnati di
demenza vudù. Welcome to Nigeria: nono cerchio dell’inferno. Per Chance
Renard, il Professionista, un’ennesima missione, forse terminale. Al suo
fianco, un commando anch’esso uscito da una bolgia: Antonia Lake, la
superkiller della famigerata organizzazione 666; Raven, l’uomo che
conosce la morte; Boris Spalko, guerriero-profeta di un misterioso
ordine nordeuropeo. Ognuno di loro con una subdola “hidden agenda”.
Dalle nevi opache di Tallin alle strade viscide di Bangkok, passando per
i vicoli infidi di Caserta, troppe tracce di sangue convergono verso la
meta finale: la città perduta del leggendario predone Cobra Verde, il
luogo senza ritorno.
Commento personale e recensione:
Del Professionista ero riuscito a leggerli un sacco di fila,
cronologicamente parlando. Qui diciamo che ho un salto temporale di
circa dieci anni, che mi lascia interdetto e frastornato. Sembra quasi
una reunion creata ad hoc per farmi dispetto, con personaggi vecchi di
cui conosco la storia e personaggi (sempre vecchi) di cui non ho mai
letto niente. Troppi riferimenti ad avventure passate mi impediscono di
apprezzare appieno questa storia, che comunque non mi pare sia delle
migliori. Le campagne d'Africa non mi hanno mai stuzzicato troppo e
Chance non contribuisce ad aumentare il mio interesse. Bene la
compartecipazione di Antonia Lake, anche se non ho ben capito se fa solo
da spalla o vuole essere protagonista pure lei. Di certo vive degli
avanzi di Chance che resta il personaggio principale. Come al solito
troppo repentino il finale ed anche un po' forzato con una sorta di
resurrezione di Raven ed un improbabile salvezza di Antonia. Di sicuro
Stephen Gunn ha scritto libri migliori e più avvincenti.
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