Visto che la prima (ed unica) volta ci eravamo divertiti, abbiamo deciso di tornare al
Volterra AD 1398 . Non mi sono voluto far mancare il mare e la spiaggia, ghiotto come non mai, e dopo un'intera giornata al
Nano Verde ci organizziamo per la partenza intelligente nel tardo pomeriggio. Qualche attimo di difficoltà nella ricerca di un parcheggio libero e siamo subito pronti per pagare il ticket di ingresso. Gli addetti alla biglietteria sono molto scaltri: non si sono fatti ingannare dal nostro giovane aspetto quindi abbiamo pagato il prezzo intero. Sono quattordici anni che la cittadina si sveste della modernità ed indossa gli abiti medievali. Non solo dal punto di vista del vestiario; infatti nei vari banchetti presenti per le strade è possibile osservare ed acquistare manufatti tipici dell'epoca o prodotti culinari che ricordano gli anni bui, ma altrettanto giocosi di quei tempi. Oltre a questo non mancano spettacoli di varia natura come balli, canti (tipo
Grave Digger), buffoni, giocolieri, mangia fuoco, giullari e così via. Una cosa simpatica è quella che permette l'utilizzo del "grosso volterrano" ( un
grosso equivale ad un euro) come moneta di scambio e per acquistare i prodotti artigianali. Il nostro inizio è conciso e rapido: aperitivi e cena. Cena ed aperitivi. In un loop che rischiava di farci regredire più che al Medioevo, all'età della Pietra. Vino speziato, formaggi, focacce, tigelle, zuppe, crostini, verdure, affettati ed altri generi alimentari, preparati secondo le ricette di quell'antica e povera cucina che spesso anche oggi riprendiamo come esempio. Abbiamo deciso che dovevamo assaggiare tutto per poter dare una valutazione (positiva) ed infatti così è stato. Gordi!!. Ad un tratto ci siamo resi conto che non stavamo facendo assolutamente altro se non mangiare o bere. Il circolo era veramente vizioso, così finalmente è cominciato il viaggio itinerante tra banchetti di pelli, prostitute, agnellini belanti fino a giungere alla piazza principale, dove alcuni temerari si sono inseriti nei balli di gruppo (Rase passami il video) con i musici erranti. La salita fino al castello ci ha fatto smaltire tutti i grassi e le cibarie ingollati, provandoci non poco. Lì ho cercato di farmi leggere la mano o farmi fare i tarocchi, visto che credo fortemente a queste pratiche esoteriche ed ero curioso di conoscere i (ne)fasti che il futuro mi avrebbe preparato. Non c'è stato verso: le medioevo tutti credevano in queste cose e staccavano le teste dei pipistrelli a morsi, quindi troppa fila. Nel complesso la città è veramente ben allestita ed sembra proprio che tutti gli abitanti indossino i costumi giusti e facciano la loro parte. Glie eventi e gli spettacoli non mancano ed è un piacere starli a guardare. La gente viene da ogni parte della Toscana ovviamente. La prossima estate sarebbe anche più carino rinunciare ad una domenica al mare e poter partecipare più attivamente, magari presenziando tutto il pomeriggio per assistere ad un maggior numero di sfilante, eventi e duelli. Infatti esausti siamo tornati in quel di Piombino, tra ciminiere cyberpunk e lingue di fuoco siderurgiche dopo una manciata di ore immersi nel passato.