Regia: Woody Allen
Anno: 2009
Titolo originale: Whatever works
Voto: 4/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies
Da dove parto? Nè dall'inizio, nè dalla fine, mi sembra ovvio, ma dal punto di non ritorno; ovvero dall'entrata in scena della madre (che madre? Di chi? Eh, ma che dici?). Se infatti analizziamo il suo ingresso è difficile non vederlo come come un atto estremo, ma maldestro per far decollare il film. Inizialmente, tra l'altro, neanche era partito poi così male, con lo sproloquio al gusto di cinismo amaro di Boris (interpretato da un anonimo Larry David che cerca di essere simile a Woody Allen) e con l'introduzione agli avvenimenti che seguiranno. Manca però quel tocco magico che possa accendere l'interesse, consacrando invece una sagra delle banalità che non può essere migliore de "Il bisbetico domato", in cui la misoginia è sicuramente più apprezzabile. Dicevo, che pare ingranare abbastanza bene per poi perdersi in un qualcosa di non ben precisato. Sicuramente Allen accortosi di ciò ha voluto dare maggiore enfasi alla storia, ed appunto con l'inserimento della madre prima e del padre poi, ha fatto più danni della grandine. I personaggi, mancano di spessore, sembrano marionette che eseguono quanto il copione impone loro. Insomma, già di per sè il genere della commedia non mi riempie gli occhi, poi ci mettiamo anche situazioni improbabili ed ingiustificate, per me si può parlare di vero e proprio fiasco. La storia si svolge esattamente come la racconto, nè più nè meno: Boris è un vecchio genio cinico ed antipatico. Un giorno incontra una sbandata e nonostante il suo odio profondo per le donne, gli incolti ed i barboni la ospita in casa. In breve (toh, ma guarda) se ne innamora, nonostante sia una deficiente cronica e la sposa. La pipa un po' nonostante a lui non piaccia il sesso ed intanto cerca di spiegarle il suo bieco punto di vista del mondo, le sue manie e le sue paranoie ipocondriache. Arriva la mamma di lei ed è contraria al matrimonio, ma scopre se stessa e si fidanza con due uomini (contemporaneamente in un menage a trois). Arriva poi il babbo di lei, che scopre essere gay. Lei nel frattempo lascia il vecchio e va con il primo bellone di turno che la impala senza il Viagra. Alla fine vivono tutti felici e contenti. Wow, imperdibile.
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