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sabato 20 agosto 2011

Giorgio Faletti - Io uccido


Autore: Giorgio Faletti
Editore:  Baldini Castoldi Dalai
Pagine: 682
Voto: 2/5
Pagina di Anobii

Trama del libro:

Un DJ di radio Monte Carlo riceve, durante la sua trasmissione notturna, una telefonata delirante. Uno sconosciuto rivela di essere un assassino. Il caso viene archiviato come uno scherzo di pessimo gusto. Il giorno dopo un pilota di Formula Uno e la sua compagna vengono trovati orrendamente mutilati. Da questo momento ha inizio una serie di delitti, preceduti ogni volta da una telefonata con un indizio sulla prossima vittima e sottolineati da una scritta tracciata con il sangue: "io uccido". Non c'è mai stato un serial killer nel Principato di Monaco. Adesso c'è. Il romanzo d'esordio nel thriller del comico italiano.



Commento personale e recensione:

Letto ad anni di distanza dal caso editoriale e con la certezza che Faletti sia divenuto oggi un autore affermato, posso parlare abbastanza liberamente di questo libro. Inizio subito con il dire che è una delusione, ma non nella sua totalità. E' un qualcosa che avviene durante la lettura, mentre si sfogliano le pagine e si prosegue con l'andare avanti. Se da una parte infatti a mio avviso è ben scritto, o comunque al pari di tanti altri libri del suo stesso genere, la seconda parte è al tempo stessa sbrigativa e macchinosa. La scoperta dell'identità dell'assassino (per chi non ha abbastanza fantasia da arrivarci da solo) avviene troppo presto, ed il proseguo è un'accozzaglia di iperbole ed arrampicate sugli specchi. Molti dettagli inutili che risulteranno solo tazze di acqua da aggiungere al brodo. Il protagonista Frank è simpatica ed accattivante rendendo il libro piacevole, ma il serial killer che potrebbe divenire la vera star, non è descritto altrettanto bene. Non si capisce appieno il movente nella scelta delle vittime, alcune cose sono campate in aria (il cieco che riconosce il volto attraverso il tatto, ma non la voce), il modus operandi e così via. Non che sia brutta la storia, ma decisamente forzata. Ad esempio tutta la parte relativa al generale Parker è veramente assurda ed in più. Ma non poteva impegnarsi maggiormente sulla psicologia del serial killer? Invece la fuga, il rifugio atomico, la storia d'amore con Helen... Troppa carne al fuoco per risultare un successo ai miei occhi. Se fosse durato la metà delle pagine, sarebbe stato di un altro livello.

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