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Partiamo con i libri:
Ho sempre letto tanto. Fin da piccolo per fortuna sono stato iniziato alla lettura, e sebbene ci siano stati dei periodi (talvolta lunghi) di calma piatta, è forse quello che riesce a darmi emozioni più durature. E' difficile che un libro venga riletto più volte, anche se lo trovo bellissimo. La rilettura è capitata con Dune, che resta il mio preferito ogni volta che mi accingo a rileggerlo. Amo la fantascienza ed i thriller, non apprezzo molto il fantasy, se posso lo evito. Sono cresciuto a pane ed Asimov e credo che la mia formazione di lettore, debba molto a quegli anni, anche per le scelte future. Mi piace provare a leggere anche libri di cui non so niente, ho la regola di non inoltrarmi mai nello studio della quarta copertina, ed ogni tanto scopro autori emergenti grazie al tam tam delle rete o dei social network. Con Anobii, FaceBook e Twitter è facile seguire consigli o promozioni da parte di autori o piccole case editrici.
Poi con la musica:
La cosa più brutta della musica è l'etichettare un genere. Anche se non possiamo farne a meno per comodità, è difficile trovare un gruppo od un album che rientrino appieno nella catalogazione di un singolo genere. Senza contare poi le varie influenze che i gruppi hanno avuto. Quindi pur amando un certo tipo di genere, che credo sia l'heavy metal anni ottanta, non mi dispiace assolutamente l hard rock, il progressive, il pop. Insomma, non è semplice restare dentro alcuni paletti. Il rapporto con la musica lo vedo molto liberale: se da piccolo ascoltavo Antonello Venditti o il primo Marco Masini era impossibile non passare per i Queen e non ascoltare anche di sfuggita Led Zeppelin o Pink Floyd. Quindi ero un fissato dei Guns'n Roses e mi piacevano Nrvana, Bon Jovi e Europe, però non potevo fare a meno di apprezzare le rime degli Articolo 31. Se muovevo ritmicamente la testa con gli Iron Maiden, mi cullavo anche con Battiato e Tozzi. E poi i Dream Thetaer assieme ai Pearl Jam. Oppure i Korn accompagnati dai PFM e dai Blind Guardian. Il bello della musica è che ad ogni situazione o periodo, puoi avere la tua colonna sonora personale. E quella colonna sonora, t entra intesta decine e decine di volte, tanto che quando li riascolti dopo anni sai la nota successiva e vieni invaso da uno tzunami di emozioni e ricordi.
Infine arriviamo ai film:
Per l'opera cinematografica, ci dovrebbe essere maggiore attenzione. Un film non guardi una volta sola, come avviene per la maggior parte dei libri, ma neanche lo vedi più e più volte a ripetizione come può avvenire per un album o per una canzone. E' una via di mezzo sui generis quindi, in cui cerco di valutare oltre che la trama, anche tante altre cose, dovendo essere secondo me un'opera più vasta. Ciò che rende grande un film sono anche gli attori, la fotografia e gli effetti, la colonna sonora e la regia. Ovviamente a tutto questo si devono aggiungere i gusti personali. Se, come per i libri, sono più portato ad apprezzare la fantascienza, (meglio se distopica o ucronica) è normale che abbia un occhio di riguardo differente per la commedia o il comico. Ancora non so se sarebbe giusto valutare un film all'interno della categoria a cui appartiene, o se farlo paragonandolo alla totalità di tutte le produzioni. Io faccio una via di mezzo, privilegiando al seconda opzione, ma cercando di dare un giudizio anche in base al genere.
Ma la cosa migliore di tutti è quando un film, un libro o una canzone hanno qualcosa in comune di veramente esaltante.Se per i primi due il collegamento è quasi scontato, il connubio con la terza è difficile. Capita però per grandi opere che oggettivamente resteranno un gradino sopra altre. Parlo di Dune (libro di Herbert, film di David Lynch, album dei Toto o To Tame a Land degli Iron Maiden), oppure di Ismael, libro di Daniel Quinn e canzone (e soprattutto video musicale) dei Pearl Jam (Do the evolution). O ancora Il Nome della Rosa (libro di Umberto Eco, film di Annaud, The Sign of the cross sempre degli Iron Maiden).
Inoltre c'è da tenere di conto anche che un'opera vista, letta o ascoltata in un determinato periodo della mia vita, può aver influenzato (in positivo o in negativo) anche altre scelte future. Se avessi letto Blade Runner (Il cacciatore di androidi di Dick) prima di guardare il film, non so quanto lo avrei apprezzato. Così come se avessi visto la saga di Star Wars nell'ordine cronologico invece che di uscita. O se avessi iniziato ad ascoltare i Queen da Jazz invece che da Innuendo. O se avessi letto I figli di Matusalemme prima di Fanteria dello Spazio, o se non avessi mai visto il Padrino, avrei mai apprezzato tutti gli altri mafia movie? E se Vanilla Sky non mi avesse dato tutte quelle emozioni in quella particolare notte a Siena avrei mai amato The Butterfly effect?
Non lo saprò mai, ma i gusti o altre ad essere innati credo siano un'evoluzione delle nostre esperienze.
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