Regia: Ricky Gervais, Matthew Robinson
Anno: 2009
Titolo originale: The invention of lying
Voto: 6/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies
Anno: 2009
Titolo originale: The invention of lying
Voto: 6/10
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Pagina di I Check Movies
Finalmente una commedia simpatica, rilassante, originale. Un film dalla finta veste frivola che prende vita in un mondo ucronico dove nessun essere umano hai mai detto una bugia. Tutti, in ogni occasione dicono solo e soltanto la verità. Anche quando questa è scomoda e non richiesta. Il limite infatti si propaga nel bisogno di esprimere a parole tutto ciò che si pensa e ad avere un'ingenuità sbalorditiva. La trama è leggera, ma non mancano spunti (non qualcosa di più visto il carattere della commedia) per approfondimenti più seri riguardo gli atteggiamenti umani. Quando il protagonista scopre di poter mentire e di conseguenza avere tutto ciò che desidera, rimane spiazzato, ma cerca anche di non abusare di questo suo "super potere". O almeno prova ad usarlo per fini umanitari e buoni, non soltanto per il mero scopo personale. In un mondo di onesti (ingenui e creduloni?) chi ha il dono della falsità ne uscirà re; ma non sempre, tutto questo non porta alla felicità. Il film cerca infatti di dare anche un insegnamento morale, puntando il riflettore sui sentimenti veri e non sulla superficialità dell'apparire. Ovviamente lo scopo che il film si prefigge è quello di far passare una piacevole serata agli spettatori, non quello di trattare temi filosofici di straordinaria importanza. Scherza sulla religione relegandola nell'angolo delle falsità storiche, ma consegnandole anche un premio assai importante: quello di allietare le persone e renderle migliori. I maldestri tentativi di Max Bellison (Ricky Gervais) di conquistare la bella Anna (Jennifer Garner) arrivano ad un lieto fine scontato, m abbastanza sudato. Siamo abituati ad assistere a commedie romantiche che ti strappano il sorriso a fatica, spesso con situazioni demenziali o addirittura a storie già viste fine allo sfinimento; non il caso de Il primo dei bugiardi, dove l'ironia scorre gradevole sotto pelle. Peccato non faccia parte dei film blasonati e non abbia tutta l'attenzione che si merita.
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