Sono diversi anni che i Piombinesi si domandano se c'è la possibilità di vedere un'inversione economico lavorativa per la propria città. Da strategico polo siderurgico di livello nazionale gli ultimi decenni hanno visto l'industria locale soccombere sempre di più alle nuove leggi di mercato, alle prospettive di un'economia globalizzata ed alle crisi che si sono susseguite ciniche ed inesorabili. Mai come in questi giorni le difficoltà sono state così evidenti e drastiche: il possibile (probabile?) fallimento della Lucchini porterebbe con sè risvolti catastrofici per tutto il nodo economico della città. Nella peggiore (la più realistica?) delle ipotesi anche gli altri due grandi gruppi presenti (Arcelor Mittal e Tenaris Dalmine) potrebbero inserirsi in questo apocalittico scenario bloccando ogni tipo di investimento e di piano per il futuro. L'indotto non potrebbe mai sopravvivere ed i negozianti, di ogni genere non potrebbero vedere niente di roseo.
Ecco però che ci domandiamo se sia possibile passare dalla siderurgia al turismo. Fortuna vuole che Piombino sorga in un bellissimo promontorio, circondato da spiagge di ogni genere, bellezze naturali, parchi, siti archeologici e ogni sorta di ingrediente possibile per poter vedere la città trasformata. E' possibile puntare sul turismo? In che modo? Industria e strutture ricettive possono coesistere? Il processo (già iniziato a dire la verità) è auspicabile in tempi brevi? La mia convinzione è che di solo turismo non si campa e lo dimostrano le cittadine limitrofe, con alcuni abitanti che fanno parte della schiera di operai che lavorano a Piombino. Credo però che ci sia industria ed industria. Non tutte del resto sono uguali. Riuscire a bilanciare servizi per i turisti con un tipo di settore secondario di proporzioni più ridotte rispetto all'attuale, sarebbe la manna dal cielo. Oltre a me ed altri cittadini, Valeria Scotto si pone alcuni di questi interrogativi tanto da preparare una tesi universitaria sulla nostra situazione. Per chi volesse darle una mano può raggiungere un questionario online a questo indirizzo così che possa avere un ampio numero di statistiche relative al nostro modo di intendere il problema e la possibile soluzione.
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