Autore: Carlos Ruiz Zafòn
Editore: Mondadori
Titolo originale: El palacio de la medianoche
Pagine: 312
Voto: 1/5
Pagina di Anobii
Trama del libro:
Calcutta, 1916. Una locomotiva infuocata squarcia la notte portandosi
dietro un carico di morti innocenti. Sotto una pioggia scrosciante,
quella stessa notte, un giovane tenente inglese sacrifica la vita per
portare in salvo due gemelli neonati inseguiti da un tragico destino.
Calcutta, 1932. Ben, il gemello maschio, compie sedici anni, lascia
l’orfanotrofio St. Patricks e festeggia l’inizio della sua vita adulta. È
anche l’ultimo giorno della Chowbar Society, un club segreto che conta
sette orfani come Ben, riunitosi per anni allo scoccare della mezzanotte
sotto un tetto di stelle, nella sala principale di un antico edificio
in rovina, il Palazzo della Mezzanotte. I sette ragazzi sono sicuri che
quella sarà la loro ultima notte insieme, ma il passato bussa alla porta
di Ben: la bellissima gemella che non sapeva di avere entra nel Palazzo
con una pazzesca storia da raccontare. Le braci dell’incendio di sedici
anni prima ricominciano ad ardere. Per tre interminabili giorni i
membri della Chowbar Society cercano di decifrare ciò che si nasconde
dietro al passato di Ben e di sua sorella, mentre combattono contro un
secondo terribile incendio appiccato da un’ombra misteriosa. E, quando
ormai l’inferno sembra aver preso il sopravvento e il compiersi del
destino inevitabile, il fuoco all’improvviso si spegne… e una candida
neve scende sulle strade di Calcutta.
Commento personale e recensione:
Ci sta che Zafon sia uno degli scrittori più in voga degli ultimi anni,
ma non è per questo che ho voluto iniziare a leggerlo. Ho infatti
cominciato per caso con Marina ed adesso ho terminato Il palazzo della
Mezzanotte. Se dal primo sono rimasto positivamente impressionato, il
secondo è quasi imbarazzante, forse per questo inizialmente era stato
declassato come romanzo per ragazzi. Come se poi i ragazzi, chiunque
siano, meritassero libri di serie B. In questo libro possiamo trovare
una lista agghiacciante di difetti: i troppi personaggi hanno poco
spessore e sembrano essere talmente insulsi da avere ognuno una ed una
soltanto caratteristica che li distingue dagli altri; un'ambientazione
decisamente vaga, surreale, fantastica ed allo stesso tempo povera ed
incongruente; la mancanza di una vera e propria azione, non dico
galoppante, ma almeno da trotto. Insomma, i primi lavori degli autori
oggi famosi, non è detto che siano degni nota. Già dall'introduzione
iniziale si capisce che alcuni tasselli del puzzle non andranno mai al
loro posto, ma si tratta solo di elementi inseriti per dare continuità o
realismo (???) alla storia. Da piccolo leggevo una serie di romanzi per
ragazzi che appartenevano a mio babbo: ricordo che il primo fu "La
pattuglia degli audaci" dove il solito manipolo di ragazzini o
adolescenti risolvevano un enigma, un mistero o si ritrovavano dentro
un'interessante avventura mozzafiato. Zafon ricalca quelle trame, senza
però riuscire a far risaltare un personaggio che sia uno o una
situazione realmente avvincente. Si va avanti per inerzia maledicendosi
di aver voluto iniziare la zoppicante avventura dei più benestanti e
fortunati ragazzi orfani di Calcutta dei primi del 900. Se possibile da
evitare e da concentrarsi magari su altri suoi lavori.
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