Regia: Louis Malle
Anno: 1987
Titolo originale: Au Revoir Les Enfants
Voto: 6/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies
Non amo i film documentario, ma lascio sempre uno spazio, neanche tanto piccolo, per quelli che riguardano gli ebrei e l'antisemitismo. Ritengo che non se ne parli mai abbastanza, e soprattutto che giustizia non verrà mai fatta. Purtroppo. Al di là dei sentimentalismi, la pellicola francese non è niente di particolare, anzi piuttosto noiosa nella parte iniziale, dove tra il gruppo di adolescenti che animano il collegio cattolico, non prevale mai un protagonista sull'altro. Di conseguenza, non sapendo in anticipo il profondo tema trattato, la trama mi è risultata un po' scarsa di significato. La lente di ingrandimento invece si sofferma su di una ambientazione abbastanza atipica per questo genere di film: normali ragazzi benestanti che vanno a scuola dal clero. E' proprio questa normalità che rende bello il film: una situazione che è inquinata dalla bruma nazista dell'epoca, dall'odio verso gli ebrei. Agli occhi dei ragazzini, ingenui ed onesti, non è una colpa essere ebrei. Si convive con questo dato di fatto, tra paure ed arrendevolezze, fino a capire il vero dramma una volta che si viene toccati da vicino. Nessuna pietà per gli israeliti, nessuna pietà per chi dà loro rifugio. Il colpo da maestro di Malle sta nel rendere dolorosa una storia tranquilla, senza utilizzare nessun tipo di strazio. E' l'evolversi della vicenda che non sfuggi di mano ai protagonisti, ma alla realtà dei fatti. Non c'è bisogno di vedere il lager, i soprusi (soltanto accennati), le violenze gratuite e lo sterminio. Il dolore sta nella consapevolezza di ciò la realtà ha creato: mostri. Non è un film politico, retorico o filosofico, ogni movimento è filtrato dalla vita, spensierata dei giovani, che loro malgrado si trovano a dover fare i conti con un abominio più grande di loro, intangibile. La sofferenza e la tristezza è solo negli occhi e negli sguardi dei protagonisti, il mezzo con cui si svolge tutto quanto.
Nessun commento:
Posta un commento