Regia: Sidney Lumet
Anno: 1975
Titolo originale: Dog Day Afternoon
Voto: 6/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies
Pur sapendo che si trattava di una storia vera ho dovuto ricontrollare. Ed in effetti è così. Tutto questo ha dell'incredibile, davvero. Ok, può essere romanzato quanto vogliamo, ma si tratta di avvenimenti realmente accaduti nel 1972 e di una loro trasposizione cinematografica di soli tre anni dopo. Sono rimasto sconcertato in quanto, a tratti può sembrare comico tanto la faccenda narrata è casuale e disorganizzata. Una rapina senza arte nè parte, che cozza notevolmente con tutto ciò che ci aspettiamo: violenza ed efferatezza mancano totalmente. Per questo la storia di Sonny Wojtowicz e di ciò che ha tentato quel dannato pomeriggio a Brooklyn è impensabile.Al di là della trama, che evidenzia soprattutto la disperazione condita di stupidità, abbiamo una regia che riesce a rendere interessante e bello ciò che è insolito ed inusuale. Non c'è il grande colpo milionario, lo spargimento di sangue o la task force alla Rambo. C'è una storia ordinaria, costellata di episodi casuali, per lo più non voluti e non programmati. Una rapina sui generis, che resta però tra le più avvincenti raccontate. Per quanto mi riguarda non credo ciecamente alla veridicità di quanto Lumet ci mostra, ma è evidente il dito puntato verso i mezzi di informazione e la trasformazione in show di una vicenda che di natura è tragica. Il tenere gli ostaggi (che hanno però una sorta di sindrome di Stoccolma) ed il tenere duro nei confronti della polizia (anche fin troppo mansueta), innalza Sonny allo status di idolo delle masse e dei disadattati: il suo fare outing, sebbene non proprio volontariamente, è visto come una manifestazione di forza, così come tutta la sua scellerata gestione della rapina. Un leader che non sa essere tale e tanto meno vuole esserlo, ma ci si ritrova suo malgrado. Grandissimo merito va ad Al Pacino che rende il personaggio credibile ed umano con una serie infinita di sentimenti. Da idiota quale è come rapinatore risulta ottimo nel manovrare l'opinione pubblica e fomentarla. Non so bene se il merito del successo debba andare a ciò che viene raccontato o al come.
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