Regia: Woody Allen
Anno: 2011
Titolo originale: Midnight In Paris
Voto: 5/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies
Anno: 2011
Titolo originale: Midnight In Paris
Voto: 5/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies
Quanto ogni nostra opera ricalca quelle precedenti senza nessun tipo di
novità ecco che comincia una crisi risolvibile soltanto con l'inserimento
di una caratteristica del tutto inaspettata, che sconvolga. Quando
questo comporta un audace, ma on per questo genuino, uso del fantastico
si rischia un flop. E' a mio avviso quanto successo a Woody Allen con
questa pellicola, che nella struttura, nella trama, nei personaggi e nei
dialoghi non ci offre niente che non sia già stato visto in passato, ma
ci obbliga ad una proiezione fantastica di per sé poco interessante e
sterile. L'originalità è sì evidente, e ti colpisce come uno schiaffo
accendendo il tuo interesse, ma il colpo gobbo è dato dal fatto che i
vari personaggi del passato si materializzano come una sorta di lista
della spesa, aggiungendo pochissimo spessore alla figura dell'artista.
Trovo infatti che situazioni ed aneddoti riguardanti i vari Scott
Fitzgerald, Ernest Hemingway, Pablo Picasso, Salvador Dalì e via
discorrendo siano un tantino falsi. Non so se per colpa degli attori che
si sentivano troppo nella parte o per il fatto che abbiano quel senso
di realtà onirica, ma di sicuro queste figure non aggiungono niente di
nuovo, pur essendo una novità. Sono anzi decisamente banali ed
ingioiellati con stereotipi tediosi. Diversi anni fa, uscì con un
quotidiano una raccolta di racconti che se non ricordo male si intitolava
"Le interviste impossibili" in cui alcuni giornalisti si cimentavano ad
intervistare personaggi famosi del passato. In quel caso spesso
l'ironia veniva fuori alla grande, mentre in questo film, anche Owen
Wilson fatica e non poco a strapparci un sorriso con i suoi vaneggiamenti
nervosi in pieno stile Allen. Insomma, abbiamo qualcosa che punta
sull'originalità, ma non accende la miccia. Eppure il barilotto di
dinamite poteva anche essere tra quelli che preferivo, con scrittori
interessantissimi di un'epoca perduta e soprattutto i surrealisti che
tanto mi interessano. Non c'è dubbio che vivere in una Parigi anni
venti, possa essere magnifico per chi è bloccato nel presente, ed è
proprio per questo che poteva almeno provare ad uscire dal clichè della
coppia alto borghese in crisi. Una sceneggiatura innovativa sporcata
dalla solita minestra riscaldata.
Nessun commento:
Posta un commento