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domenica 20 maggio 2012

Il Corvo (1994)


Regia: Alex Proyas
Anno: 1994
Titolo originale: The Crow
Voto: 8/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies

Tra mito e leggenda, il Corvo riesce a raggiungere lo status di immortalità cinematografica. Cosa non semplice e paradossalmente avvenuta grazie anche alla morte di Brandon Lee durante le riprese. A mio avviso questo ha solo aumentato la fama e la notorietà del film, di per sè già in grande stile: tutto il resto sarebbe avvenuto anche senza la triste dipartita. Del resto i Nirvana ed i Queen li abbiamo ascoltati anche prima che morissero Kurt e Freddy. Ma non divaghiamo. Dalla penna (o meglio dalla matita) di James O'Barr è nato il fumetto e Proyas è riuscito a creare una trasposizione su pellicola che lo ha reso mito e leggenda. Più di quanto fosse già, magari per un numero ristretto di persone. Deprimente, gotico, a tratti grottesco questo nuovo personaggio riesce a catturare fin da subito le simpatie di tutti. E' un eroe vendicativo, che è stato ucciso assieme alla futura moglie, da delinquenti prezzolati e malvagi. La violenza che si sprigiona in tutto il film è però una benedizione, anti moralista e di quelle che ti fanno sperare. Alle ingiustizie c'è rimedio, e questo vola tra i toni scuri ed ombrosi di una fotografia inquietante e decisamente underground. Pioggia e devastazione sono il corollario di un ambiente disperato, quanto l'amore e l'animo di Eric Draven, il personaggio di questa favola romantica dai connotati horror. Un'opera cupa, dark, straziante: la tavolozza utilizzata ha pochi colori accesi, quelli delle fiamme che animano la notte del diavolo. Il resto è rabbia e vendetta, con una vena di misticismo e di fantastico. La venuta dal mondo dei morti per riaggiustare il passato. La narrazione è lineare inframezzata da sporadici flashback rivelatori. Avrei apprezzato anche l'idea di Brandon Lee di girare tutto in bianco e nero utilizzando i colori per le scene con i ricordi, anche se forse le lingue di fuoco non avrebbero avuto il loro spazio. Ad ogni modo anche i costumi, il corvo, i trucchi tendono tutti quanti al dark ed abbiamo una contrapposizione di personaggi nettamente buoni a quelli nettamente cattivi. Eric diciamo fa da collante: persegue il suo obiettivo, lasciando speranza ai buoni che incontra, riuscendo anche a farli redimere (la madre di Sara ad esempio). Inutile sottolineare che il fulcro di tutto sta nel dinamismo di Brandon Lee: tutti gli altri, malvagi o onesti ruotano intorno a lui che è la massa gravitazionale più importante. Il Corvo però non è la perfezione: forse un'eccessiva paura di censura ha fatto sì che il cattivo dei cattivi Top Dollar (Michael Wincott) non fosse poi così spregiudicato quanto avrebbe potuto. Ed anche il romanticismo da teenager che ha portato il Corvo sui diari delle adolescenti è un sintomo che forse tanto crudo non è. Oppure che nonostante tutto, il segnale morale lo ha lasciato. Ricordiamo inoltre la colonna sonora che è tra le più interessanti mai realizzati: The Cure, Stone Temple Pilots, Nine Inch Nails, Rage Against the Machine, The Jesus And MAry Chain e così via. Sfido poi a non ricordare le seguenti frasi, ormai di uso quotidiano che fanno tutte parte del celebre film:

- Non può pioVERe per sempre
- Vittime: non lo siamo tutti?
- Sono tutti morti, solo che ancora non lo sanno
- Tu chi sei, una specie di spirito? BUH!
- Fuoco e fiamme, fuoco e fiamme!!

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