Regia: Victo Fleming
Anno: 1939
Titolo originale: The Wizard Of Oz
Voto: 8/10
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Pagina di I Check Movies
Io tifo per l'immortalità: adoro quelle opere senza tempo che non moriranno mai e che ci accompagneranno per sempre. "Il Mago di Oz" del 1939, basato sul primo dei tredici romanzi di Baum, è una di quelle pellicole, similmente a Metropolis, che sono talmente innovative da precorrere i tempi e risultare piacevoli e cult allo stesso tempo anche a distanza di quasi un secolo. Non noccioline. La trama, sebbene semplice ed orientata ai più giovani, è un collage di buoni propositi, messaggi morali e speranze, che si propagano per tutta la durata del film. Dorothy (la diciassettenne Judy Garland) è una ragazzina del Kansas che vive con gli zii ed il cagnolino Totò in una fattoria. Annoiata e senza le giuste attenzioni da parte degli adulti, decide di scappare di casa per salvare il cagnolino dalle grinfie di una cattiva vicina di casa. Purtroppo un tornado improvviso le fa sbattere la testa ed inizia così il sogno che la porta nel fantastico mondo di Oz, dove intraprende il viaggio per incontrare il Mago (Frank Morgan) assieme ai suoi nuovi tre amici: lo spaventapasseri senza cervello (Ray Bolger), l'uomo di latta senza cuore (Jack Haley) e il leone pauroso (Bert Lahar). Dovrà fare i conti però con la malvagia strega dell'Ovest (Margaret Hamilton) che vuole a tutti i costi le sue scarpette rosse.
Quadro in casa mia |
La storia quindi può sembrare banale, fantasiosa e puerile, ma la trasposizione cinematografica, l ha resa un documento storico di fondamentale importanza. La Garland fa da catalizzatore di tutta la trama riuscendo a far interagire personaggi fantastici ed improbabili facendoli crescere e crescendo di paro passo anche lei. Un'eroina inizialmente spaesata che prende in mano le redini ed avanza sul sentiero dorato. Dalla sua ha intelligenza, coraggio e buoni sentimenti e riuscirà ad elargire queste doti anche ai suoi compagni sebbene inizialmente ne sembrino privi. Tutto il lavoro svolto dalla MGM è un qualcosa di immenso soprattutto se pensiamo agli anni in cui è stato girato: dalle musiche, alle ambientazioni, agli effetti speciali passando per il casting, la regia, e la sceneggiatura. Una storia molto articolata e complessa con innumerevoli cambi di scena. Basti pensare alle parti ambientata in Kansas con un color seppie, quasi opprimente e tedioso ed il contrasto che viene creato una volta aperta la porta per entrare nel coloratissimo e lucentissimo mondo di OZ. Per i bambini (e gli adulti) dell'epoca l'utilizzo dei due diversi corpi di colori deve essere sembrato un miracolo. Ed un miracolo lo è anche oggi, almeno nella versione restaurata, in cui il dettaglio non ha niente da invidiare ad opere successive. Gli effetti speciali che si susseguono sul palcoscenico sono strabilianti, ma la standing ovation va ai costumisti. Non prendiamo ad esempio solo i personaggi principali come l'uomo di latta o lo spaventapasseri, ma anche tutti i mastichini, il coroner, la strega, i soldati, le scimmie... Truccatori e costumisti hanno svolto un lavoro egregio. Le musiche e le parti cantate (l'ultimo doppiaggio italiano per fortuna prevede le originali in lingua inglese) appassionano tutti (Somewhere over the rainbow è ancora una hit), soprattutto grazie agli innumerevoli balletti delizia anche per chi come me non è ben predisposto ad apprezzare i musical. Ogni personaggi è di spessore e sebbene non abbia mai avuto un debole per l'uomo di latta, forse il più acerbo, tutti gli altri danno un perfetto senso di dinamismo. Il mio preferito resta e resterà il Mago, truffatore buono, che con una vena di cinismo è colui che aiuta maggiormente il gruppo svelando le doti nascoste di chi non crede in se stesso. Il Mago è la figura che più di ogni altra aiuta Dorothy a crescere, senza stravolgerle la vita di adolescente. Il più reale nel mondo fantastico. Se poi vogliamo dare un'impronta più storica alla pellicola girata, vediamo anche che la strega Malvagia, con il suo esercito, incarna alla perfezione lo squilibrio nazista che stava sconvolgendo l'Europa.
Ma torniamo ancora sulle meraviglie della tecnica utilizzate in quegli anni per creare un kolossal che sarà tra i più visti ed apprezzati di sempre. Le scenografie della città di Smeraldo, il castello della strega, il sentiero dorato... Tutto questo con il Technicolor nella parte centrale della storia, quella del sogno, per poi tornare sempre al seppia, ma questa volta con una massima come "Nessun posto è bello come casa mia" dove l'acclamare della semplicità non riguarda solo il trittico noia ---> viaggio avventuroso --- > ritorno a casa, ma un ben più grande "trova la forza dentro te stesso". Questo è l'insegnamento che la trama instaura nei nostri cuori. Cervello, coraggio e cuore sono già dentro di noi e basta saperli tirar fuori. Non c'è bisogno di andare lontano.
- Commento da attivare durante la visione
- Speciale tv (50 minuti)
- Un tributo al Mago di Oz (29 minuti)
- L'eredità di un classico (25 minuti)
- Ricordi (27 minuti)
- Il Meraviglioso Mafgo di Oz : il libro (10 minuti)
- Restauro di una leggenda (11 minuti)
- Personaggi ed interpreti (21 minuti)
- Traccia audio originale
- Jukebox di materiali di registrazione
- Traccia audio del radio show del 1939 (1 ora)
- Programma radio del 1950 a Natale (1 ora)
- Another Romance of celluloid: electric power (10 minuti)
- Cinegiornale del 1939 (2 minuti)
- Trailer del premio in Texas (1 minuto)
- Andiamo a vedere il Mago (4 minuti)
- Galleria fotografica
- 7 trailer nel corso di vari anni
- Scene eliminate o inedite tra cui il documentario sul tornado di ben 8 minuti.
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