Autore: Michael Connelly
Editore: Piemme
Pagine: 425
Titolo originale: Angels Flight
Voto: 3/5
Pagina di Anobii
Trama del libro:
Nella cabina della funicolare di Los Angeles un uomo in un elegante abito grigio scuro giace faccia a terra, freddato da un colpo di pistola. E Howard Elias, importante avvocato di colore specializzato in diritti civili. I suoi clienti non si distinguono di certo per onestà e rettitudine, trattandosi perlopiù di farabutti o autentici criminali, ma Elias ha sposato una causa ben precisa: intentare azioni legali contro il Dipartimento di Polizia, facendo leva sul nervo scoperto del razzismo diffuso in città e sui metodi non sempre ortodossi usati dalle forze dell'ordine. Le sue invettive gli hanno procurato grande fama e, inevitabilmente, l'odio feroce di quasi tutti gli agenti. Sullo sfondo di una Los Angeles sconvolta dalla difficile convivenza tra bianchi e neri, le indagini di un caso dì cui nessuno vorrebbe occuparsi sono affidate al detective Harry Bosch, uomo duro e tormentato, solitario per dovere e per necessità. Alle prese con un'umanità cinica ed egoista, è lui che deve scandagliare la vita privata di Elias, addentrarsi nei recessi più sordidi di Internet, alla ricerca di una giustizia "che vede soltanto il colore del sangue".
Commento personale e recensione:
Più passa il tempo e più Bosch risulta meno antipatico, sebbene non faccia proprio niente per farsi piacere. Tutto sommato il romanzo si fa leggere abbastanza bene ed il thriller è quasi mozzafiato. Connelly è molto attento ai particolari, anche a quelli che possono essere più insignificanti e tesse una trama assai complicata che segue tutto un filo logico. Peccato che però riesca a sciupare il lavoro svolto in più occasioni: il frettoloso finale totalmente pessimista in cui l'unica cosa che conta è che la giustizia sia una vittima sopraffatta dalla vendetta sa di noioso e scontato. Sembra che in qualche modo debba giustificare il cinismo ed il modo di essere del protagonista. Se in Musica Dura sembrava che Irving fosse ben considerato da Bosch, quindi si deve fare retromarcia, pitturandolo come un arrivista politico senza precedenti... Giusto per metterlo contro Bosch. L'eterno nemico degli Affari Interni Chastain lo vediamo sotto altre vesti nella prima parte per poi praticamente sparire fino alle ultime pagine. I colpi d scena sono molti e ben sfruttati, ma come dicevo i più importanti si svolgono nel finale che è troppo semplicistico, cinico e frettoloso. Era interessante il risvolto della pista pedofila, che però per questioni di trama viene abbandonata e messa da parte. Un buon libro, ma poteva essere meglio ed evolversi una maniera meno scontata o comunque meno legata al personaggio, che si concentra molto sugli indizi, ma poi l sue intuizioni hanno sempre la meglio.
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