Regia: Jonathan Mostow
Anno: 2003
Titolo originale: Terminator 3: Rise Of The Machines
Voto: 5/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies
Se un certo James Cameron decide che la saga di Terminator debba essere "terminata" con Il Giorno del Giudizio magari non è solo per stanchezza o per noia. Forse conosce la sua creatura meglio dei produttori e andrebbe ascoltato. Ma con Terminator 3 non ci sono solo sconfitti (il pubblico ed i fan di sicuro) in quanto i risultati dei botteghini danno ragione a chi ha insistito: oggi al 134° posto della classifica mondiale, non è certo male avendo incassi per più del doppio delle spese di budget. Vuoi infatti per il richiamo degli altri due capolavori o vuoi per gli effetti speciali che sono davvero gustosi, ecco che un prodotto mediocre e senza alcuna utilità diventa un blockbuster di successo. Vabbeh, meglio per loro, anche se potevano fare un po' di più. Il cast può anche essere accettabile con un Arnie che sembra il mì babbo e John Connor dalle folte sopracciglia, ma almeno la regia di Jonathan Mostow potevano cambiarla. Non è che se porti un nome conosciuto e blasonato di sicuro hai un prodotto vincente, ma se a questo Mostow affianchi uno sceneggiatore senza troppa verve (Brancato) non si va troppo lontano. Dai via senza starci troppo a girare intorno sparo subito cosa non mi piace, cosa non ha convinto e cosa mi ha deluso. Brevemente però preciso che il film non è brutto, ma questo solo grazie alla tanta azione ed agli effetti speciali di tutto rispetto. Partiamo quindi con gli aspetti negativi:
- Personalità. Tutta la pellicola manca di personalità. Se guardiamo il cast ed i soggetti vediamo un T 850 che non è più all'altezza, non è quella figura rassicurante ed impacciata vista in Terminator 2 e i tentativi di risultare simpatico risultano patetici. John Connor è un signor nessuno che scappa e non aggiunge adrenalina neanche alle scene di azione. Impossibile non rimpiangere Furlong. Abbiamo poi il "terzo" eroe, femminile come la fu Sarah Connor (pace all'anima sua) che è insulsa. Anche qui manca del tutto una personalità forte e camaleontica come quella della madre. Kate ha il solo scopo di divenire la moglie del leader mondiale della resistenza. Tutto qui. Il Terminator cattivo è questa volta una Terminatrix (Kristanna Loken è forse l'unica che si impegna realmente e che fa bene il suo lavoro) che però non ti stupisce come il robot di acciaio liquido di dieci anni prima. Tutto il film poi vive nell'ombra dei lavori precedenti, riutilizzando addirittura battute (e tormentoni) già sentiti in passato: Hasta la vista, baby. Ma vaffangulag, non mi commuovo per niente.
- Paradosso temporale. Nelle prime due avventure di Terminator è evidentissimo il paradosso temporale per cui se il il primo T 800 non fosse tornato indietro nel tempo, Skynet non sarebbe mai esistito, così come Kyle Reese non avrebbe messo incinta Sarah. Con Le Macchine ribelli, si vuole risistemare dal punto di vista scientifico il paradosso riguardante Skynet. Ma chi se ne frega? Chi sentiva questo sfrenato bisogno di vedere il destino già segnato? Non possiamo modificare il futuro, ma solo rimandarlo? Ma per favore... Perde tutto il senso delle trame precedenti, per aggiustarlo adesso.
- Storyboard e trama. Non che le altre fossero le trame di Guerra e Pace e dei Miserabili, ma qui è solo una rocambolesca fuga in macchina, con tante sparatorie (belle ok). Ma un attimo di brivido reale però: nessuno dubita che la Terminatrix riesca ad uccidere uno dei personaggi principali. Neanche quando può e li ha a portata di mano. Tanto arriva sempre Schwarzenegger, cyborg obsoleto ma efficace, che risolve tutto. Addirittura è dotato di una propria personalità e si ribella ai comandi che il proprio chip gli impone. Non è credibile per niente, così come non lo è il repentino e quasi inspiegabile fatto che Skynet prenda il controllo di tutte le forze armate. Così, tanto per aggiustare la storia e darle una svolta. Non si teme più per il futuro dell'umanità, manca il pathos di Sarah e John giovane o di Kyle... Per in due minuti finali ecco che il giorno del giudizio arriva e le atomiche vengono lanciate.
Insomma tanta fretta per far cassa, ma per deluderci. Il bluray vanta di oltre due ore di contenuti speciali. E' vero, ma anche una bugia. Infatti vengono conteggiati anche i minuti (molti) relativi ai vari commenti godibili (sti cazzi) durante la visione. Ecco comunque cosa ci propone, oltre all'ottimo audio TrueHD 5.1:
- TerminatorVision: per una visione interattiva con la tecnologia Pitcure in Picture. A me ste cose non piacciono molto, ma magari sono utili per altri
- BD Live con la cine chat per coloro che dispongono di un collegamento ad internet
- Documentario (circa 13 minuti) che è una sorta di auto esaltazione dei protagonisti
-Storyboard (circa 4 minuti) con alcune scene messe a confronto con i disegni di come avrebbe dovuto essere: si vede che è un buon lavoro, ma se dobbiamo valutare l'interesse che suscita siamo abbastanza bassini
- Vestito per uccidere: 2 minuti relativi ai costumi
- Giocattoli in azione: 7 minuti in cui uno spocchioso rappresentante marketing della ditta che produce i giocattoli di Terminator dice quanto sono belli i suoi prodotti
- Scena del sergente Candy (2 minuti). Questa è ganza e si capisce del perchè i T 800, 850 etc hanno le fattezze di Scwarzenegger.
- Errori terminali: risate sul set (3 minuti). Non è uno scherzo, si chiama proprio così. Risate sul set. Patetico.
- La realizzazione del videogioco (9 minuti circa) in cui spiegano la trasposizione con la computer grafica per il videogame.
- Trailer vari (di altri film).
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