Autore: William Tenn
Editore: Urania (730)
Pagine: 160
Titolo originale: Of Men And Monsters
Voto: 3/5
Pagina di Anobii
Trama del libro:
Una vita da topi, una vita da scarafaggi: così si diceva degli ebrei
chiusi nei ghetti dell'Europa Centrale, dei popoli schiacciati
dall'occupazione nazista. Ma qui, su questa Terra invasa da strapotenti,
invincibili, torreggianti mostri, la vita da scarafaggi è, per l'uomo,
una realtà letterale. Tribù nomadi ormai ridotte allo stato primitivo si
aggirano in un groviglio di cunicoli, condotti, gallerie; il loro stato
normale è il terrore, il loro unico scopo è sopravvivere fino a domani;
il loro universo è quello cieco e senza speranza degli insetti, degli
infimi parassiti che infestano le crepe e i segreti passaggi dei muri di
casa. Ma c'è, in questa esistenza disperata, una tenacia, un
accanimento, un coraggio che gli insetti non conoscono. Non è facile
liberarsi, una volta per tutte, dei fastidiosi e formicolanti
terrestri...
Con questo breve romanzo degli anni sessanta abbiamo un classico della fantascienza con una base decisamente ragionata e filosofica. Se l'idea può sembrare non troppo originale, con gli umani che non sono altro che piccolissimi esseri di fronte agli alieni mastodontici, Titani per l'appunto, il senso di caducità che Tenn riesce a creare è strabiliante. Non si perde in spiegazioni: non sappiamo praticamente niente della razza che adesso governa il mondo, non sappiamo quasi niente della situazione umana, regredita e ridotta a vivere come una sorta di parassita, nascondendosi all'interno del materiale isolante dei muri. La prospettiva è l'elemento chiave del romanzo, e non solo per quanto riguarda le dimensioni. Chi siamo noi? Insignificanti scarafaggi che i Titanici non riescono neanche a comprendere? Dominatori della Terra e razza predominante? Interrogativi di questo tipo sono impliciti, ma trasudano dalle esperienze dei personaggi che attraversano società votate alla religione, alla ritualità, al terrore. Inizialmente i luoghi descritti ed il modo concepire l'esterno possono addirittura assomigliare a Universo Senza Luce di Galouye (del 1961), ma poi tutta la storia prende binari completamente differenti.
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