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domenica 15 luglio 2012
Da una spiaggia all'altra (come se fosse)
Ad abitare a Piombino un po' di culo ci s'ha. Volendo, possiamo scegliere tra decine e decine di spiagge, attrezzate e non, gratuite o a pagamento, di scoglio o di sabbia, ma soprattutto con e senza vento. L'idea era quella di andare a Pianosa. Ci stuzzicava da circa quindici anni e dopo dieci di preparativi e di accordi sindacali eravamo riusciti a trovare l'unico di giorno possibile per andarci. Oggi, domenica 15 luglio, gli astri erano allineati favorevolmente. Purtroppo Eolo non fu interpellato e ci mise lo zampino. Gita in barca annullata, per tifoni, tornado e monsoni riuniti in modello matrimonio partenopeo. Così in serata ci accordiamo per il promettente Pozzino a Baratti, salvo poi rimodificare i piani appena svegli. Girano voci di onde anomale che si sono abbattute fino a Populonia Alta. Non ci resta che fare gli alternativi e puntare verso il Quagliodromo. Passati alcuni interminabili minuti immersi in una tempesta di sabbia ed accomodati di fronte ad alcune scomode raffiche di vento vogliamo imitare l'incontro di Fantozzi con tale Franchino ed orientare la bussola verso il fosso. Paesaggio paradisiaco, da copertina. Triceratopi, pallottole di uranio impoverito, pesci leoni, draghi putrefatti. Un mare post moderno e post apocalittico. Dick e Gibson sarebbero fieri di Piombino, Steel Town. Presi alcuni favolli mutanti (che questa notte nel freezer diverranno Gremlins) e smaltiti i fumi cancerogeni, ci siamo rinsaviti e lanciati nei pressi della pineta di Perelli 3. Qui davvero da favola. A ridosso del malevolo vento ci siam riposati, ma già pensando alla sera siamo ripartiti fieri e medievali per quel di Suvereto...
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