Autore: Stephen King
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 464
Titolo originale: The Dead Zone
Voto: 3/5
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Trama del libro:
Al risveglio da un coma durato quattro anni, Johnny scopre di possedere
un dono meraviglioso e nello stesso tempo inquietante: è capace di
carpire i segreti della mente, del passato e del futuro di alcune
persone attraverso un semplice contatto, un tocco. Così, in un giorno
d'estate Johnny stringe la mano di un ambizioso uomo politico e viene a
conoscenza di un avvenire talmente incredibile che unicamente lui può
credere vero e, quindi, fermare.
Ma, purtroppo, è solo...
Ma, purtroppo, è solo...
Commento personale e recensione:
E' curioso come King riesca a creare da una storia semplice e lineare, un qualcosa addirittura di commovente e psicologicamente curato. Se il finale fosse stato un macabro fallimento degli sforzi del protagonista, mi sarei alzato in piedi ad applaudire, ma senza voler spoilerare posso dire che vi è stato un aggiustamento per avere una specie di lieto fine, anche se non completo. Il dramma che si crea all'interno del romanzo, non è tanto al situazione di Johnny, quanto lo scontro esistenziale tra il sapere di avere un dono e il capire che gli altri non lo accettano. Il limite tra pazzia e poteri divini è molto labile, e questo lo sa Johnny stesso, che pur non dubitando di ciò che vede, non sempre sa come affrontare la realtà dei fatti. Se poteste tornare indietro nel tempo uccidereste Hitler? Facile dire di sì. Ma tentare di uccidere un personaggio che solo nella propria testa e nelle proprie visioni diventerà un demonio, può essere una scelta distruttiva per la psiche. Tutto questo è un dono o una maledizione? Il fulcro del romanzo sta qui e poi il Re è bravo a tessere una trama particolareggiata, inframezzata dall'utilizzo di diversi stili narrativi, con un innato amore per ciò che è inspiegabile. Più che un horror abbiamo un thriller psicologico. A mio avviso non è tra i suoi lavori migliori in quanto determinate descrizioni risultano prolisse, anche se mai noiose. Prima di arrivare la dunque si impiega un po' troppo tempo ed alcune cose vengono liquidate frettolosamente. Credevo in un migliore collegamento tra il serial killer e tutta la trama, mentre poi il malvagio di turno è solo un deputato che fa carriera in modo poco onesto. In questo sembra di avere due personaggi negativi da affrontare, ma il primo non risulta molto ben costruito, mentre il secondo è specie di Beppe Grillo che con la solita demagogia cerca di avere assensi popolari. Un'altra nota negativa voglio darla al traduttore (A. Terzi) che nonostante il libro sia del 1979 (e non del 1800) riesce scrivere blue jean in continuazione o a tradurre approssimativamente titoli di film o canzoni. VERgognoso è "Cittadino Kane" invece di Quarto Potere.
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