Regia: David Lynch
Anno: 1984
Titolo originale: Dune
Voto: 6/10
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Difficile parlare del film di Lynch senza, per ovvie ragioni, citare il romanzo di Frank Herbert. Soprattutto se si considera che in assoluto è il mio libro preferito. Di conseguenza devo dire che il film non ha senso se non si legge Dune su carta e che è decisamente terra terra se abbiamo la sfrontatezza di fare un paragone. Non è tanto colpa di Lynch o del cast o degli anni ottanta... Loro credo ce l'abbiano messa tutta, anche se magari con l'appeal di Michael Bay ai giorni d'oggi ed un insieme di attori da botteghino si sarebbe potuto fare meglio. Forse. Già, perchè credo, e lo dico onestamente, che l'unica sceneggiatura che avrei approvato sarebbe stata la mia, con la mia regia, con i miei soggetti, la mia fotografia etc etc etc. Insomma, quando ami una cosa, chiunque ci metta le mani sopra la deturpa. Dune l'ho letto più volte, mi sembra quattro, e quando lo faccio mi sento esattamente come Bastian ne La Storia Infinita, per questo motivo sono troppo legato al mondo immaginato da Herbert per non fare caso anche alle piccolezze più assurde. La fantascienza poi è ardua da mettere sul grande schermo, perchè diciamo la verità, se lo si fa con la tecnologia disponibile nel 1984 rischiamo di fare dei buchi nell'acqua. Lynch credo abbia saputo sfruttare al meglio i dollari a disposizione per alcuni effetti speciali ed alcune ricostruzioni, che non si allontanano molto dal mio immaginario, ma che la prima volta che ho visto il film mi hanno durante messo alla prova. Al di là di questo è la struttura della trama ad essere impegnativa e composta su più basi, con lunghi monologhi personali, detti o frasi estratti da fonti diverse, spiegazioni prolisse su determinati avvenimenti: è quasi controproducente far sì che lo spettatore recepisca tutto quanto. Non è possibile apprezzare il film senza leggersi il libro: ma cosa capisce il comune ragazzo seduto sul divano di cosa siano Fremen, di quanto sia importante l'acqua della vita, del rapporto tra Duncan Idaho e Paul e della trama che sconvolgono l'Impero? Nel film si accenna a qualcosina, si ha una parvenza di spiegazione, un minimo di corrente logica viene applicata, ma finisce qui. La pellicola è destinata quindi ai fan lettori, non all'uomo comune. mi dispiace, ma statene alla larga. Anche se potrebbe piacervi, non sarete mai all'interno di Dune. Tralasciando questa piccola parentesi aperta solo per dimostrarvi quanto è bello essere fanboy, c'è da applaudire invece altre caratteristiche che rendono il film piacevole come ad esempio le musica (colonna sonora affidata a Brian Eno e i Toto) ed i costumi che ricordano nel migliore dei modi possibili le ambientazioni presenti nel romanzo. Anche gli attori (soprattutto se stanno fermi e zitti) hanno un bel peso per l'economia e la riuscita commerciale (c'è Sting nella parte del cattivo). Si dà quindi un sei complessivo per non risultare antipatico e troppo certosino, ma su questa scala il libro dovrebbe avere venti di voto. Poi ci sono alcune cose che non capisco: molti film non risultano copie identiche dei romanzi da cui sono ispirati, spesso alcune cose vengono cambiate per forza di cose e per arrangiamenti o adattamenti, ma qui che senso ha inventarsi l'arma sonora degli Atreides? Non c'èera già abbastanza carne al fuoco? Se aggiunta per togliere Fenring, il consigliere stronzo dell'Imperatore inizio a mordermi le mani. Da incappucciarsi poi per tutta la trama politica e religiosa che viene a mancare così come le parentele con Harkonnen e Keynes. Insomma si poteva fare molto di più, con una decina di ore a disposizione.
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