Autore: Stephen King
Editore: Sperling & Kupfer
Titolo originale: Christine
Pagine: 634
Pagine: 634
Voto: 3/5
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Trama del libro:
Tre amici vivono la loro adolescenza in una tranquilla cittadina di
provincia. Le novità sono poche, finché non compare Christine, un'auto -
una Playmouth del 1958 - che Arnie, uno dei ragazzi, vuole a ogni costo
rimettere a nuovo. Un'impresa disperata, che per lui si trasforma in
un'ossessione, mentre la macchina inizia a manifestare un'inquietante
vita propria. E nelle buie strade del paese la gente comincia a morire.
Commento personale e recensione:
Ormai mi sono trasformato in un fan di Stephen King. In passato neanche lo gradivo tanto, ma adesso non riesco più a farne a meno. In tutta sincerità però Christine non mi ha entusiasmato più di tanto. E' un malloppone di oltre seicento pagine, che senza ombra di dubbio poteva benissimo essere un racconto breve. Certo è che come allunga il brodo lui non riesce a farlo quasi nessuno. Da una trama debole e per di più senza un apparente realismo è riuscito a tirar fuori un bel best seller, piacevole e molto scorrevole. Diviso in tre parti, di cui la prima e l'ultima in prima persona, riesce a coinvolgerti anche nelle più insignificanti descrizioni di particolari inutili. Davvero, e questa secondo me è una grande arte. Divagamenti, rimaneggiamenti, passaggi continui sulle medesime questioni e quasi neanche ci fai caso. Il tema base è l'ossessione per un oggetto (in questo caso un'automobile "infernale") da parte di un tipico nerd a fine anni settanta, ed il fatto che quella macchina è un qualcosa di vivente e malvagio. Realisticamente parlando siamo a zero, ma d'altra parte se accettiamo elfi, uomini che diventano giganti verdi e viaggi spaziali alla velocità della luce, possiamo anche affrontare il fatto che Christine esista. O che meglio possa esistere una Christine per tutti noi. Di certo non è il miglior romanzo del Re, ma è uno di quelli da tenere in libreria e leggere.
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