Regia: Oliver Stone
Anno: 1994
Titolo originale: Natural Born Killers
Voto: 7/10
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Pagina di I Check Movies
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Eh sì, per godermelo al meglio ho dovuto attendere qualche anno. La prima volta non ero maturo cinematograficamente parlando e di conseguenza non potevano essere apprezzate molte cose. Facevo ancora il liceo e non avevo ancora visionato una valanga di film, alcuni belli altri brutti. E per farsi un'idea approfondita servono delle basi per poter creare un paragone, almeno con i gusti personali. Tanto per cominciare qui si parla di Oliver Stone alla regia, ma anche del soggetto scritto da Tarantino: e da questo si capiscono molte cose. Soprattutto per quanto concerne la prima parte o per i dialoghi realistici che avvengono non solo tra i protagonisti. Il taglio del film è di una violenza inaudita ed enfatizzata, tanto da dare fastidio. Passa in secondo piano il concetto maligno della stessa violenza, venendo alterate determinate situazioni che hanno la meglio sulla trama. Abbiamo quindi una pellicola che forse non riesce pienamente nel suo intento, ma che diviene un crogiolo di sangue e prepotenza. Sembra che proprio come accade al giornalista Wayne Gale (Robert Downey Jr.), Stone si faccia prendere la mano ed impazzisca andando a nascondere il buono ed il giusto fuori dalla macchina da presa. Una pura satira nei confronti del male. Non c'è spazio per altro se non per un banchetto schizofrenico quanto tutto il montaggio e la regia, veri e propri punti di forza. Un insieme di tecniche e di sperimentazioni cinematografiche che fanno impressione: l'uso alternato del bianco e nero e dei colori, le scene oniriche e psichedeliche monocromatiche, le parti in stile cartone animato o sit-com, la velocità con cui le immagini si rincorrono o l'irrealismo calmo e piatto dentro al quale si svolgono i dialoghi salienti. Tutto questo in un pentolone a pressione pronto ad esplodere. E sicuramente Natural Born Killers è un film che divide: è difficile anche solo saper cosa pensarne. Il messaggio che lascia può essere pericoloso per emulazione ed anarchia, quanto un fastidioso monito al rapporto selvaggio che intercorre tra media e crimini. Ma è impossibile che lasci indifferenti. Sarà anche un pretenzioso modo di raccontare una storia risaltando gli aspetti più crudi e mettendo da parte il realismo, ma può essere pure una finestra aperta sulla satira più cruda ed avveniristica. Stone del resto è anche un noto documentarista e fa parte della schiera di giornalisti che nel suo film sono disegnate come meschini e pronti a tutto pur dell'audience. Per questo motivo gli Knox (Woody Harrelson e Juliette Lewis) sono giustificati per le loro decine di omicidi? Sta allo spettatore la sentenza, e può non essere quella definitiva, per una pellicola innovativa e sperimentale al massimo.
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