Regia: Paul Greengrass
Anno: 2010
Titolo originale: Green Zone
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (6.9)
Pagina di I Check Movies
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Niente di eccezionale per l'ennesimo film sulla guerra in Iraq. Ma neanche niente di scopiazzato visto che non è proprio sulla guerra, ma usa la guerra come un'ambientazione moderna per un thriller ben congegnato. Paul Greengrass si basa su di un libro di un giornalista (troppo difficile da ricordare, Google vi aiuterà) quindi riesce a mescolare realtà e parti romanzate. Il tema di fondo è l'annoso e dolente problema del ritrovamento della armi di distruzione di massa. Pur puntando in una certa direzione, la componente politica della pellicola mostra differenti punti di vista su quello che diverrà l'Iraq post Saddam senza scadere nel demagogico o nel propagandistico. Anche perchè tutto questo è la cornice, molto spessa ed influente, ma pur sempre un qualcosa che racchiude la storia in sè. Una trama che non ti stanca e non ti annoia, di qualità con personaggi forti (Matt Demon, Greg Kinnear e Brendan Gleeson) e mai banali. Se tutti e tre possono avere delle caratteristiche sovrastanti sulle altre, queste non coprono per intero la loro personalità. Li ritengo per questo realistici ed umani, ognuno a modo suo. Se poi guardiamo al contesto in cui sono inseriti riescono a gestire bene sia le tante scene di azione che quelle più ragionate e riflessive. Un thriller quindi, come dicevo, colmo di adrenalina, complotti, sparatorie ed esplosioni (eh sì, siamo in guerra) senza però esagerare. Niente è fine a se stesso. Aggiungiamo inoltre una location ricostruita in modo impeccabile: sembra di essere per le strade devastate di Baghdad e la fotografia è nitida in ogni occasione. Un bel film di guerra, ma non propriamente sulla guerra.
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