Gentile lettore, gentile lettrice,
ancora una volta l'indipendenza di Wikipedia è sotto minaccia.
In queste ore il Senato italiano sta discutendo un disegno di legge in materia di diffamazione (DDL n. 3491)
che, se approvato, potrebbe imporre a ogni sito web (ivi compresa
Wikipedia) la rettifica o la cancellazione dei propri contenuti dietro
semplice richiesta di chi li ritenesse lesivi della propria immagine o
anche della propria privacy, e prevede la condanna penale e sanzioni
pecuniarie fino a 100 000 euro in caso di mancata rimozione. Simili
iniziative non sono nuove, ma stavolta la loro approvazione sembra imminente.
Wikipedia riconosce il diritto alla tutela della reputazione di
ognuno e i volontari che vi contribuiscono gratuitamente già si
adoperano quotidianamente per garantirla. L'approvazione di questa
norma, tuttavia, obbligherebbe ad alterare i contenuti indipendentemente dalla loro veridicità. Un simile obbligo snaturerebbe i principi fondamentali
di Wikipedia, costituirebbe una limitazione inaccettabile alla sua
autonomia e una pesante minaccia all'attività dei suoi 15 milioni di
volontari sparsi in tutto il mondo, che sarebbero indotti a smettere di
occuparsi di determinati argomenti o personaggi, anche solo per "non
avere problemi".
Wikipedia è la più grande opera collettiva della storia del
genere umano: in 12 anni è entrata a far parte delle abitudini di
milioni di utenti della Rete in cerca di un sapere neutrale, gratuito e
soprattutto libero. L'edizione in lingua italiana ha quasi un milione di
voci, che ricevono 16 milioni di visite ogni giorno, ma questa norma potrebbe oscurarle per sempre.
L'Enciclopedia è patrimonio di tutti. Non lasciamo che scompaia.
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