martedì 27 novembre 2012

Paul Auster - Il Libro Delle Illusioni


Autore: Paul Auster
Editore: Einaudi
Titolo originale: The Book Of Illusions
Pagine: 267
Voto: 4/5
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Trama del libro:

 Professore universitario e critico di prestigio, David Zimmer trascorre le sue giornate in uno stato di semi incoscienza alcolica davanti alla TV da quando ha perso moglie e figli in un incidente aereo. Ma una sera un vecchio film comico del cinema muto lo scuote dal torpore: il regista del film, Hector Mann, è scomparso nel 1929 all'apice della sua carriera. Affascinato, Zimmer decide di ricostruire la vicenda e, dopo accurate documentazioni, pubblica un libro sull'argomento. Ma, a un anno dalla pubblicazione, una lettera spedita da una cittadina del New Mexico arriva a confondere tutte le sue conclusioni: è firmata dalla moglie di Mann e dice che il regista sarebbe lieto di incontrare il suo biografo.

Commento personale e recensione:

Impossibile non restare coinvolti quando a  scrivere è Paul Auster. Un vero maestro della narrativa che riesce a trasformare il piombo in oro: da una trama semplice, monotona e se vogliamo fiacca, estrae un romanzo dalle straordinarie fattezze fuori dal comune. Lo strazio di un dramma personale, la rinascita e lo stimolo, un passato misterioso da scoprire piano piano. A pezzi. Ma oltre la scrittura fluida ed elegante dell'autore arriviamo a comprendere la psiche dei due protagonisti della storia: il cacciatore ed il fuggitivo, loro malgrado. Distanti e diversi, ma accomunati dal dolore e dell'amore. E' difficile poi continuare a parlare di un libro che all'apparenza sembra un brodo allungato con acqua e ben servito, ma che ti colpisce. Non è certo stata la più veloce delle mie letture, anzi a momenti si fatica a proseguire nonostante la curiosità seminata fin dalle prime pagine. Però giunti in fondo siamo felici di ciò che ha riempito i nostri occhi e lo sfogliare le pagine ci ha indotto a credere che potesse trattarsi di una misteriosa storia vera. Che Hector Mann non sia mai esistito ha poca importanza, perché vive (resuscitato) all'interno del romanzo e della vita di David Zimmer. Tutti noi lettori ci aggrappiamo a questa possibilità, l'unica che può salvare entrambi dall'oblio. Più tragedie in contemporanea che riusciamo a vivere assieme ai protagonisti ed all'autore, ma che a conti fatti non hanno niente di spettacolare. Nel complesso dare una verve maggiore lo avrebbe reso qualcosa di vicino al capolavoro, ma la povertà dei contenuti da raccontare smorza l'entusiasmo della lettura. Auster, resta un troio.

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