Regia: Mark Waters
Anno: 2011
Titolo originale: Mr. Popper's Penguins
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (5.9)
Pagina di I Check Movies
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Jim Carrey sta bene nei panni del cinico uomo d'affari proprio come un gruppo di pinguini stanno bene in un appartamento di Manhattan. D'altro canto all'interno di una commedia si trova benissimo, peccato che questa manchi davvero di spina dorsale. Ok, simpatici i pinguini, la situazione sentimentale, la vecchietta di Cabot Cove che non fa morire nessuno, ma poi tutto finisce. Non che non si rida, o che si posa ridere. niente di esilarante intendiamoci, ma alcune scene buffe ci sono ed "il re della smorfia" quando entra a rallenty è eccezionale. Non originale, ma divertente. Il brutto però sta nel fatto che tutto quanto sembra tirato via. Messo tanto per fare. I pinguini sono sei e si cerca di dar loro una certa personalità (Capitano, Tontino etc), ma viene fatto talmente in fretta che ci dimentichiamo di quelle che dovrebbero essere le loro caratteristiche principali. Il cattivo di turno, non è poi neanche tanto cattivo, vuole solo portare i pinguini allo zoo (ok poi li scambia come le figurine, ma sempre per altri zoo). E sicuramente stanno meglio lì che su e giù per un ascensore. Tanto più che poi dopo "mille peripezie" anche Jim Carrey si arrende e li deve portare in qualche Polo... Tanto sa una sega lui. Per fortuna che legge la mysteryosa lettera che il su babbo in punto di morte gli ha scritto che dice più o meno: "Popper, ecco i pinguini, tienine cura visto che con i tuoi figli non vai tanto forte, un po' come ho fatto io con te ed ora che sto morendo ti do questo super consiglio. Amen" Allora lui capisce tutto, smette di essere il miglior affarista di immobili che esista e va a rubare i pinguini allo zoo. Grande, è così che si fa. Fine.
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