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martedì 5 marzo 2013

Documentario su Sebastiano Montresor

Tra i fini di questo blog, come possiamo leggere nella pagina relativa ai contenuti, c'è quello di colmare un vuoto lasciato da p2pforum.it, sito in cui oltre a bazzicare parecchio, mi impegnavo nella divulgazione di opere legalmente e liberamente fruibili. Il progetto era vasto, dalle molte sfaccettature, ed assai stimolante. Con il passare del tempo, ho lasciato perdere: davvero troppo impegnativo da seguire senza avere alle spalle una struttura come p2pforum. Se mi si presenta però l'occasione, non mi tiro certo indietro, come ad esempio è capitato nei casi di Carlo Menzinger o Marco Santini per i libri, di Lorenzo Monni per la musica e così via. Oggi ricevo un'email da parte di Locals Magazine: già il fatto che inizino con " Gentile Redazione di Vomito Ergo Rum" me la fa prendere bene, e non possono non meritare la mia attenzione. Magari hanno sbagliato mittente, ma a questo punto perché deluderli? La loro è una rivista culturale online del Nord Est italiano ed hanno prodotto un mini documentario sull'affascinante mondo delle Location di Sebastiano Montresor e sull'essenza del cinema agricolo. Eh? Che roba è? Io nella mia più completa ignoranza non ne ho davvero la minima idea. Fortunatamente il video da loro creato (allegato a fine articolo) è esplicativo e molto utile per farsi un'idea. E soprattutto mi ritorna in mente vigasiosexploitation, nome che resta ben impresso nella memoria [sic.]. A questo punto ecco alcune note su Montresor:

"Sebastiano Montresor è un regista della provincia di Verona attivo dal 2005. Si definisce un cineasta agricolo, in quanto mette in parallelo il suo cinema con l'agricoltura per il fatto di doversi arrangiare con quello che si ha.

Nel 2005 ha raggiunto la notorietà grazie a L'eredità di Caino, interpretato da un ancora sconosciuto Filippo Timi. In seguito ha prodotto VigasioSexploitation vol.1 e 2, cartolina trash per la sponsorizzazione del comune di Vigasio, e K smette di fumare, prima parte di un omaggio al fumetto italiano degli anni '60."
Ecco il documentario in questione:

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