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martedì 12 marzo 2013

Iain M. Banks - Volgi Lo Sguardo Al Vento


Autore: Iain M. Banks
Anno: 2000
Titolo originale: Look To Windward
Pagine: 448
Voto: 4/5
Pagina di Anobii
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Trama del libro e quarta di copertina:

Era stato uno dei pochi errori della Cultura: aveva causato la distruzione di due stelle e la morte di milioni di persone. Ottocento anni dopo, sull'Orbitale Masaq si attende l'arrivo della luce di quest'esplosione. E' l'occasione per una sobria festa e un concerto in memoria della tragedia, ma nel frattempo un piano oscuro prende forma, rivelato dai frammenti di lucidità di una memoria che torna a funzionare. Ma questi indizi preziosi cadono in mani inesperte. L'ultimo capitolo della Cultura, in cui la descrizione dell'opulento sistema di vita della civiltà, si accompagna ad una profonda riflessione sulla morte e sulla responsabilità.

Commento personale e recensione:

Iain M. Banks torna prepotentemente a stuzzicare la mia fantasia ed a stimolare il mio interesse. Non tutti i lavori sulla Cultura (gli unici che ho letto di questo autore) mi erano piaciuti, specie gli ultimi. Con questo, ultimo tradotto in italiano, si chiude il cerchio tanto più che come aveva iniziato con Pensa a Fleba qui finisce ricollegandosi direttamente al primo capitolo dando vita ad un vero e proprio sequel. Sebbene le riflessioni sulla responsibilità di una società tanto immensa (non solo in numeri) come quella della Cultura siano presenti anche nelle opere precedenti, mai come qui si evidenziano i conflitti interiori che possono esserci. L'utopia creata è ben lungi dall'essere perfetta, è anzi colma di contraddizioni, vizi, errori: da grandi poteri (praticamente divini) derivano grandi responsabilità. Nei confronti di tutti. Sia che si agisca (come ed in che modo) sia che si stia fermi a guardare (come ed in che modo). Le sfumature sono molteplici e l'universo descritto da Banks è tanto vario da risultare incredibile. Con superbia cerca di superare alcuni canoni e non si perita nella descrizioni di sistemi e forme di vita al limite del concepibile. Se vuole sottolineare le immense ed infinite diversità che esistono tra essere senzienti, riesce a creare anche u po' di confusione nel lettore che si trova a fare i conti con descrizioni sì dettagliate, ma che non hanno un corrispettivo da visualizzare. La trama in sé è ingegnosa quasi da spy story, riesce a sorprendere e si fa seguire con attenzione.

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