Regia: Gus Van Sant
Anno: 1997
Titolo originale: Good Will Hunting
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (8.2)
Pagina di I Check Movies
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Una storia che piace, convenzionale, drammatica senza esagerare e con una bella spruzzatina di morale ed insegnamenti da seguire. Tutta raccontata attraverso i volti di Matt Damon (il protagonista Will Hunting), Ben Affleck (l'amico), Robin Wlliams (lo psicologo), Stella Skarsgard (il professore di matematica) e Minnie Driver (la fidanzata) che non fanno altro che impreziosire la trama già per sè molto ricca e con diversi spunti interessanti. Purtroppo, non riesco a digerire completamente Williams: bravo eh, ma non sopporto la sua flemma onnipresente in qualunque personaggio gli facciano interpretare. Al di là dei gusti personali, è difficile non apprezzare la storia del "genio ribelle" (cortesemente inserito nel titolo italiano) Will, ragazzo scapestrato ma dotato di una delle più brillanti menti mai esistite, e seguirlo tra dubbi e difficoltà di una vita comune. Il rapporto che viene a crearsi tra lui e lo psicologo è più di sostituzione di una figura paterna mai esistita piuttosto che quello di amicizia tra due persone. La fragilità del protagonista viene però evidenziata più dagli atteggiamenti di chi lo circonda che dai suoi stessi comportamenti: in pratica se nessuno si fosse dovuto sentire in grado di cosa fare della sua vita, forse il dramma sociale che Gus Van Sant ci propone sarebbe stato un po' più scialbo. Lontano dal capolavoro, ma abbastanza in alto da farci apprezzare tutto il cast, nessuno escluso. Alcune scene un po' troppo lunghette rischiano di spezzettare l'idilliaco scorrere della pellicola, ma se non lo avete ancora visto, è qualcosa da apprezzare.
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