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mercoledì 24 luglio 2013
Dollarazzi
Un po' di vero cash, quello da rapper del ghetto, da spaccino, da
incravattato di Wall Street, da produttore di Hollywood, da giocatore di
poker... Quello verde insomma, che tutti riconoscono e che tutti
vorrebbero. Il dollaro americano mi ha sempre attirato ed affascinato:
ho quello di carta appeso ad un quadretto, come poteva avvenire in una
vecchia famiglia con nipoti emigrati ad Ellis Island e ne uso uno
d'argento come portachiavi... Oggi ho passato buona parte della
mattinata in banca per poterli avere, manco fossero d'oro. Però un po'
di contanti fanno sempre comodo in una viaggio del genere e l'attesa ha
portato i suoi frutti. Quindi ormai ci siamo, manca poco meno di due
settimane per la partenza con il fidato gettons. Chissà che non ci
servano per ripagarci la vacanza vincendo fortemente ai tavoli di Las
Vegas. O magari come cauzione per uscire da una prigione, per comprare
peyote dai pellerossa ed avere un'esperienza extra corporea o per aprire improvvisamente un'attività nel Far
West. Un garage nel deserto e magari lanciamo la nuova moda del momento.
O da infilare nelle mutandine (non solo i verdoni a sto punto) di qualche giovane spogliarellista che ha un debole per
il vero maschio italiano. Sarà tutto da vedere, l'importante è che non
vadano persi. Sullo sprecato invece è un altro discorso. Che ci sia
bisogno o meno, intanto sono tutti lì, uno sopra l'altro, stessa taglia,
stesso colore, poche differenze ad esclusione del valore. Fruscianti.
Sonanti. Come potete vedere dalla foto si tratta di un milione di
dollari. Non segnati ed originali, niente roba da download selvaggio col
mulo. Sennò in banca che ci andavo a fa' stamani... Speriamo non
facciano problemi alla dogana, altrimenti ne porto un po' meno ed il
resto lo lancio dal terrazzo. Saluti, in God we trust.
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