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venerdì 5 luglio 2013
Fatto l'ESTA: Denver, arrivo!
Breve annuncio per urlare ai quattro venti (scirocco, maestrale, libeccio e brezza) che un altro grande passo per l'umanità è stato compiuto. Vado alla Polizia per per far timbrare (anche se avrei potuto aspettare la Dogana) la marca da bollo da ben quaranta_virgola_ventinove euro tondi tondi del passaporto. Così non ci penso più, e come già scrissi per il primo viaggio oltre oceano, corro anzi navigo sul sito dell'ESTA per rifare l'autorizzazione. Tutti devono farla, per poter entrare, anche solo di passaggio. Vi stupirò con alcune ripetizioni: non è un visto, visto che ho visto che si tratta di autorizzazione elettronica in cui deve inserire qualche tuo dato e dichiarare alcune cose che altrimenti potrebbero essere confuse con quanto scrivete sui vostri profili Facebook. Di conseguenza, non avete malattie infettive e non siete tossicodipendenti, non siete mai stati arrestati per una collezione di reati, non siete spie, sabotatori, terroristi e non avete mai organizzato un genocidio (non pensate nè a GTA nè a Risiko, mentre compilata la domanda), non avete mai rapito un minore (il "sembrava maggiorenne" non conta) e soprattutto non state cercando lavoro in USA. Rispondendo correttamente a queste domande, vi approveranno, ma questo non garantirà che possiate effettivamente entrare. Però diciamo un altro passo è stato fatto. La riposta se tutto va bene, è praticamente immediata e da lì, NOVITA', avrete sette giorni di tempo per pagare con carta di credito 14 dollari per tale pratica. Una cosa positiva di adesso è che non si deve più compilare il modulo verde I-94W che danno sull'aereo (una volta lo scordai e dovetti rifarlo in aeroporto, ci stanno molto attenti) e che in pratica ti chiede nuovamente le stesse cose. Ora si tratta solo di attendere poco meno di un mese, ed imbarcarsi.
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