Ci lasciamo alle spalle Cheyenne ed affrontiamo una traversata di circa settecento chilometri che ci porterà' all'interno del Parco Nazionale di Yellowstone. Si', quello famoso, quello dell'orso Yoghi, quello istituito nel 1872 quando tutto il resto del mondo neanche sapeva cosa potesse essere un Parco Nazionale. Gli spazi, sono immensi, si perdono a vista d'occhio e che si tratti di praterie verdi e piatte o di ammassi rocciosi brulli ed incolti, ti si riempie comunque il cuore. Sei nel deserto, non di quelli aridi e sabbiosi, ma di quelli dove per miglia e miglia non trovi neanche un'uscita, una costruzione, una casa qualsiasi. Solo la tua auto e la strada che si lancia dritta verso Nord. Poi vedi altri come te , con il desiderio del lungo viaggio in terre remote e spaziose. L'America si presta bene per queste cose: i nostri compagni di viaggio guidano Harley come da noi le Vespe ed i caravan, o le case mobili portate da grandissimi SUV sfrecciano vicini alle cas(s)ette delle lettere lungo la strada. Il costo della benzina aiuta: neanche quattro dollari a gallone, men di un euro a litro. Le poche cittadine che vediamo sono ben attrezzate per ospitare i viaggiatori con campeggi, aree di sosta, motel. Quando servono questi ci sono. Durante il nostro percorso ci facciamo anche attraversare la strada da un cervo, che curioso ed indispettito rischiava di finire trofeizzato. Immersi dalla natura arriviamo attorno alle quattro del pomeriggio a Cody dove possiamo pranzare al Proud Cut Saloon, una delle tante costruzioni di legno, dove se gli avventori sono armati di fucile, quello strano sei te, non loro. Saliamo cosi' verso il Buffalo Bill State Park e poi finalmente questo primo assaggio di Yellowstone, che promette bene. Siamo alloggiati al Lake Lodge, proprio sul lago, in una casettina di legno ben integrata nel paesaggio montano. Mentre scrivo sono con un Porto di fronte ad un camino acceso. Manca la pelle d'orso per terra, ma credo che qui la prenderebbero come un'offesa. Note a pie' di pagina:
- ho ritrovato la salsa piccante assassina gia' provata a San Francisco quattro anni fa. Dovrebbe chiamarsi horse radich, o qualcosa del genere. E' da infarto
- per la strada ci sono diversi copertoni e non ne capiamo il motivo
- abbiamo visto Bamby in un giardino a Cody
- questo articolo rischiava di non venire scritto perché la connessione e' praticamente inesistente qua dentro e gettons si e' dovuto prostituire con il barista per averla. Ma e' molto ballerina. Domani dovrebbe essere peggio.
Nessun commento:
Posta un commento