Piu' passano i giorni vissuti in questa maniera e piu' siamo spossati. Nel senso che arrivati a "casa" la sera proviamo un certo senso di devastazione. Sveglia presto la mattina, macchina, colazione, macchina, destinazione, percorsi a piedi, macchina, cena, macchina, motel. Certe volte manca il pranzo, per fortuna hanno inventato la carne di ogni animale essiccata e cosi' anche la frutta. Questa mattina abbiamo attraversato lo Utah in direzione sud est per arrivare al Parco simbolo dello Stato: Arches. Come sapientemente suggerisce il nome e come potete osservare dalla foto allegata, e' caratterizzato da numerosi archi naturali che si sono formati nella roccia. Ne esistono di ogni tipo e dimensione, sono inoltre messi un po' qua ed un po' la' non sempre facili da raggiungere. Oltre i vari punti di osservazione raggiungibili in auto, ci sono i trail da fare a piedi. Si tratta di sentieri, lunghi anche dieci chilometri che attraversano canyon e montagne. Farli non e' uno scherzo, e dico sul serio. Se vi ricordate il film 127 ore potete farvi una piccola idea di cosa abbiamo di fronte. I paesaggi di questo tipo, da vivere e toccare con mano, sono i miei preferiti, ed eleggo in questo nono giorno, Arches il migliore della vacanza. Non siamo riusciti a finirlo tutto, ma domattina abbiamo (tempo permettendo) la mongolfiera alle 6:15 (oibo' porinoi) che ci dara' una visuale dall'alto sia di Arches che di Canyonlands. Nel pomeriggio dovremmo affrontare altri percorsi. Alcune note a pie' di pagina:
- Se ad inizio percorso trovate un cartello che indica 2 litri d'acqua non e' un suggerimento per tutta la giornata, ma un consiglio di sopravvivenza per il trail
- per fare una foto da cartolina devi sterminare le formiche asiatiche. Gettons in versione furia puo' farlo
- il gatorade in polvere e' cosa buona e giusta
- A Yellowstone una fontanella ogni dieci metri e faceva fresco, qui l'acqua non la vendono dentro al parco e devi fare la solita caccia al tesoro
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