lunedì 17 febbraio 2014

Bruce Sterling - Isole Nella Rete


Autore: Bruce Sterling
Anno: 1988
Titolo originale: Islands In The Net
Voto: 3/5
Pagine: 445
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Trama del libro e quarta di copertina:

Siamo nel futuro prossimo venturo. Il mondo è dominato dalle multinazionali e dalla Rete, un complesso sistema telematico che gestisce tutte le informazioni ed è il perno dell'economia e della politica globale. In un mondo sostanzialmente privo di grandi conflitti, s'inserisce la presenza apparentemente anomala dei covi-dati, banche di informazioni pirata. In questo scenario, nel bel mezzo di un convegno organizzato da una grande multinazionale per stabilire per la prima volta una sorta di armistizio con i pirati telematici, un attacco terroristico omicida mette in discussione non solo quel "patto" strategico che si stava tentando di stipulare, ma l'intero equilibrio mondiale. Ma Laura Webster, coraggiosa ed intraprendente eroina del libro, è decisa a rintracciare i responsabili dell'assassinio; farà un viaggio che la porterà a toccare con mano la cruda realtà nascosta in quel futuribile mondo. Bruce Sterling ha costruito un romanzo avvincente e stimolante, con una struttura narrativa di grande efficacia e plausibilità. Con il passo concitato del thriller, Sterling compie il miracolo di mostrarci un mondo verosimile ed utopistico nello stesso tempo, dove mette in dubbio che la telematica possa davvero costruire una società più libera e a misura d'individuo. Un grande romanzo che ha edificato il mito letterario di questo fine secolo.

Commento personale e recensione:

Questo è il libro che mi ha fatto impegnare più tempo in assoluto prima di essere finito. Lo iniziai un paio di volte al liceo ed un altro negli anni passati. Poi a gennaio mi ci sono rimesso sotto e finalmente eccoci qua. Perchè tutta questa fatica? Perchè Sterling ha scritto qualcosa di molto attuale, parlando di multinazionali e soprattutto di Rete. Leggerlo proprio mentre questa veniva creata e cresceva nella realtà non ha certo aiutato. Lo ha scritto nel 1988 ed il periodo migliore per poterlo leggere era proprio quello secondo me. Anche perchè il libro è bello, incalzante, originale, suggestivo e molto intelligente. Eppure leggerlo ora sembra un'ucronia non troppo ben riuscita. Per assaporarlo pienamente quindi dobbiamo fingere di trovarci in una bolla senza tempo ed andare a vanti. rete, pirati, terroristi, un mondo quasi utopico dove tutto sembra andare quasi per il verso giusto ed uno Sterling che devia la sua marcia un tantino verso destra. L'autore è notoriamente politicizzato in gran parte dei suoi libri, e d'accordo o no con la sua visione, è un dato di fatto ed a mio avviso anche un bene. Qui sembra quasi ritrattare, o comunque prende atto che esistano (o esisteranno) altri punti di vista. Non ci sono un male ed un bene che siano definiti, perchè la Rete ha i suoi lati negativi ed ombrosi così come ne ha di positivi e che portano benefici. La visione post capitalista che ci offre è a 360 gradi e l'America resta un faro, forse ad intermittenza, che spiazza un po'. A tratti purtroppo risulta noioso e si perde il filo per dare spazio alle spiegazioni sociali di Sterling che sembra mettere le mani avanti per un qualcosa che si muove in quella direzione tanto odiata in passato. Le visioni future risultano troppo attuali ed accomodate alla trama del romanzo, che nonostante tutto a mio avviso merita di essere letto ed apprezzato.

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